Clan Mazzarella, quaranta condanne per boss e gregari della cosca satellite

Clan Mazzarella, quaranta condanne per boss e gregari della cosca satellite
di Viviana Lanza
Giovedì 25 Luglio 2019, 11:00 - Ultimo agg. 11:02
2 Minuti di Lettura
Una quarantina di condanne, per un totale di più di quattro secoli di carcere, e otto assoluzioni. Con questi numeri si chiude in primo grado il processo alla costola mariglianese del clan Mazzarella. Associazione per delinquere di stampo camorristico, tentato omicidio, estorsione, armi, droga sono i reati al centro del processo che ha ripercorso un pezzo di storia criminale a cavallo tra Napoli e una vasta area della provincia, tra San Vitaliano, Somma Vesuviana, Pomigliano d'Arco e Marigliano, più in particolare il rione Pontecitra, luogo cruciale nella geografia criminale dello storico clan Mazzarella.
 
Gli affari di camorra, ma anche episodi come il sequestro di un imprenditore portato al cospetto del reggente del clan perché si era rifiutato di pagare il pizzo, o le botte a colpi di mazze da baseball per gli spacciatori che non erano puntuali con il pagamento delle quote da versare al clan. I fatti al centro del processo si riferiscono agli anni dal 2014 al 2017 e ricostruiscono la scissione all'interno della costola dei cosiddetti mariglianesi, le frizioni tra il gruppo di Piezzo e quello di Esposito per il predominio sugli affari illeciti nell'hinterland. La sentenza Il dispositivo della sentenza vuol dire condanna per presunti capi e gregari: tra questi, 20 anni di carcere per Luigi Esposito, 17 anni per Alessandro Sposito e per Pasquale Esposito,16 anni per Michele Minichini, 14 anni per Antonio Foria, 12 anni per Luisa De Stefano, una delle varie donne coinvolte in questo processo. Tra gli imputati anche Daniele Napolitano, un giovane del centro storico di napoli, ritenuto vicino ai Sibillo e accusato di aver partecipato al progetto di tentare l'omicidio di Luigi Esposito: Napolitano, difeso dagli avvocati Riccardo Ferone e Giovanni Varriale, è stato condannato a dieci anni di carcere. Sette anni per Fortunato Piezzo e dieci anni per Salvatore Pasquale Esposito. Tra gli avvocati del collegio difensivo anche, tra gli altri, i penalisti Saverio Campana, Antonio e Giovanni Abet. Tra gli assolti, Cesare Lucenti e Rita Tucci, difesi dall'avocato Vincenzo Iovine, e Enza Cirillo, Giovanna Alioto, Assunta Bastone, Luigi Cinque, Francesco Esposito, Carmela De Gais.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA