Colpi di pistola contro lo studio neomelodico, Tony Colombo e la compagna ascoltati dai carabinieri

Colpi di pistola contro lo studio neomelodico, Tony Colombo e la compagna ascoltati dai carabinieri
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 4 Novembre 2018, 08:00 - Ultimo agg. 5 Novembre, 07:02
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«Una semplice rapina». Niente di più e nient'altro che una «semplice rapina». Ci ride quasi su - e lo fa mostrandosi in un video postato sul web, Antonino Colombo detto «Tony». La diffusione della notizia della sventagliata di proiettili contro i vetri (blindati) dello studio che ospita la casa discografica «House Colombo Dreams» sembra averlo infastidito.

Evidentemente fedele ad una linea che ha sposato da anni (il neomelodico appare titolare di tre profili Facebook e di una pagina ufficiale anche su Instagram), Colombo naturalmente se la prende con i giornali, colpevoli - a suo dire - di avere ingigantito quello che sarebbe un episodio come tanti: cioè «una rapina». Peccato che dalle informative trasmesse in Procura emerga tutt'altro. Ma è giusto dar voce a chi - in ogni caso - in questa brutta vicenda è vittima di un'aggressione violenta. Perché - con buona pace della versione affidata dall'artista siculo-napoletano oggi al fianco di Tina Rispoli (ex consorte di un pregiudicato di spicco del clan degli scissionisti) ad un video diffuso in rete - dietro quella sventagliata di piombo che ha quasi polverizzato l'accesso agli studi discografici di via Tagliamonte non ci sono né vendette né ritorsioni di natura familiare.
 

Senza mai perdere il sorriso, mostrandosi elegante e sereno in quella che sembrerebbe un'auto dal tettuccio apribile, il neomelodico scaglia strali contro la stampa. «Giornalismo taroccato - si sfoga - e giornalisti illusi senza una minima prova, cercate di distruggere la vita della gente che spera di uscire su un giornale nazionale... Ma no come volete farlo uscire voi!!». Forma a parte, Colombo dimostra di essere uno determinato, almeno quando parla dei giornalisti, che non esita a definire «corrotti» (tutto scritto in maiuscolo, e con cinque puntini sospensivi). Poi aggiunge: «Scommetto che questa dichiarazione viene vista da tutti i giornalisti e giornali ma ripresa da nessuno... Cosa molto scontata».
 
Nel suo stile conciso ed essenziale, però, Tony Colombo dimostra di essere persona che va dritto al cuore delle cose e - soprattutto - delle notizie. E così, dopo aver fornito su Instagram la propria versione dei fatti (ma quale raid, quali intimidazioni, in fondo è stata solo una rapina, questo il senso delle cose scritte), ecco arrivare anche una seconda notizia.

Questa volta il cantante si affida però a Facebook - o meglio al profilo che condivide proprio con la sua compagna Tina) - per annunciare di essere pronto al matrimonio. Sul diario pubblicato ieri scrive testualmente: «Colpi di pistola contro il cantante neomelodico, il messaggio di Tony Colombo: Solo una rapina, a marzo sposo Tina». La lieta notizia viene salutata da una cinquantina di «mi piace», conditi da messaggi augurali, cuoricini e icone di tenerissimi animaletti.

Valutazioni artistiche a parte, Tony dimostra - e lo fa ancora una volta affidandosi a Facebook - di essere anche un giovane impegnato nelle buone azioni e nel sociale. Basta scorrere gli ultimi suoi post, che lo ritraggono con la fidanzata accanto a un bambino ammalato o che mostrano il cucciolo di cane appena adottato a casa.

Fin qui le repliche del neomelodico. Ma, al di là di ciò che egli afferma e pensa, le indagini dei carabinieri della compagnia Stella proseguono e devono tener conto solo delle evidenze. Colombo e la compagna sono stati ascoltati daigli investigatori, ai quali hanno ripetuto di non aver subìto mai né minacce né intimidazioni. Smentita anche un'eventuale pista che portava a un tentativo di estorsione. E così, sullo sfondo, per gli inquirenti non cade in secondo piano l'ipotesi circolata sin dall'inizio: quella di un chiaro episodio riconducibile agli ambienti della criminalità organizzata (cui l'artista, ribadiamolo, risulta del tutto estraneo). Le indagini insomma continuano a ipotizzare che dietro quella sventagliata di colpi ci sia il risentimento di qualcuno che era e resta legato al gruppo degli Scissionisti.
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