Napoli, il disastro della pista ciclabile: «Percorso a ostacoli e milioni di euro sprecati»

Un tratto di pista ciclabile a via Marina
Un tratto di pista ciclabile a via Marina
di Antonio Folle
Lunedì 30 Settembre 2019, 15:07 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 07:54
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Percorrere la pista ciclabile napoletana per un ciclista non è solo difficile ma, in moltissimi casi, addirittura impossibile. Il tratto di pista che va dal corso Garibaldi fino al deposito Anm Stella Polare – e che costeggia la trafficatissima via Marina – è in pessime condizioni e non è stato praticamente mai utilizzato, trasformandosi così in una corsia privilegiata per gli scooter che lo percorrono impunemente proprio per aggirare il traffico infernale di una delle strade più caotiche della città.

Ad aggravare ulteriormente la situazione il parcheggio selvaggio delle auto che impediscono il collegamento tra i vari “monconi” di pista che, in alcuni casi, è interrotta da pericolosi incroci. Più volte, inoltre, le associazioni di ciclisti hanno denunciato la pessima abitudine, da parte di alcune attività ricettive della zona, di piazzare tavolini e sedie proprio nel bel mezzo della ciclabile, impedendo di fatto il transito di qualsiasi veicolo. Impossibile non citare, infine, l’altrettanto barbara abitudine da parte dei soliti incivili di turno che sono soliti parcheggiare i loro grossi scooter sulla ciclabile.
 

 

La mobilità ciclabile è sicuramente una delle “armi” più importanti per combattere il riscaldamento globale, le emissioni di Co2 e per decongestionare il centro storico. Palazzo San Giacomo ha investito oltre un milione di euro per una pista che, di fatto, è inutile in tutta la città. Ancora peggiori le condizioni della pista nella zona flegrea, dove il percorso ciclabile è costellato di paletti semi divelti, buche e pericolosissime sconnessioni che mettono a serio rischio l’incolumità degli stessi ciclisti.

«Siamo di fronte a un disastro annunciato che abbiamo denunciato più volte – l’ira della consigliera regionale Maria Muscarà – con un Comune alle prese con annunci a cui non fanno seguito i fatti. E’ un bene pensare alla bici come mezzo alternativo alle macchine, ma cosa è stato fatto effettivamente per favorire la mobilità ciclistica? Le piste ciclabili sono praticamente inutilizzabili perché non rispettano i parametri minimi previsti dal Codice della Strada. In alcune zone della città percorrere la ciclabile è addirittura pericoloso visto che non esiste alcuna manutenzione e si rischia di ferirsi anche gravemente su paletti divelti e arrugginiti. L’unico tratto di strada – prosegue l’esponente del Movimento Cinque Stelle –  in discrete condizioni sarebbe il lungomare, ma il sindaco de Magistris, nonostante i milioni di euro spesi per creare la pista ciclabile, preferisce utilizzarlo per le sue sagre di paese, negando di fatto ai ciclisti di utilizzare quegli spazi. Sul trasporto pubblico – ha poi concluso l’esponente di palazzo Santa Lucia –, che dovrebbe fare da anello di congiunzione tra il trasporto su bici e le grandi distanze della nostra città meglio non commentare, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa».



 

Questa settimana entra in vigore il provvedimento del Comune per ridurre le emissioni inquinanti.
Stop alle auto tre giorni a settimana. Una misura praticamente inutile – le navi da crociera che sostano nel porto di Napoli e i numerosissimi aerei in arrivo o in partenza dallo scalo di Capodichino inquinano quanto e più di centinaia di auto diesel – che scatena da sempre aspre polemiche tra i napoletani. Il trasporto pubblico è ormai allo sbando e le auto non conformi ai recenti dispositivi anti-inquinamento – la maggioranza del parco macchine di Napoli – non possono circolare. Resterebbe l’alternativa della bicicletta. Ma con l’attuale disastro delle piste ciclabili la bicicletta è realmente una alternativa all'andare a piedi? 

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