Napoli: Elena morta a tre anni, inchiesta interna in due ospedali

La piccola è stata ricoverata al Santobono e al Policlinico Vanvitelli

La terapia intensiva del Santobono
La terapia intensiva del Santobono
di Dario Sautto
Giovedì 12 Gennaio 2023, 23:57 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 08:43
3 Minuti di Lettura

Due inchieste interne alle aziende sanitarie per capire cosa sia successo ad Elena Cella, la bimba napoletana morta martedì mattina a tre anni e mezzo per «cause che riteniamo inspiegabili» come sostengono i medici.

Parallelamente all’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli – ora il fascicolo è stato assegnato alla sesta sezione che si occupa di lavoro e colpe professionali, sostituto Giuliana Giuliano – l’Aorn Santobono-Pausilipon e l’Azienda Ospedaliera Universitaria «Luigi Vanvitelli» hanno avviato indagini interne per capire cosa sia accaduto tra la notte di domenica e la mattina di martedì, da quando Elena è stata ricoverata la prima volta e fino al suo decesso. Dalle tempistiche alle tipologie di esami clinici a cui la bimba è stata sottoposta, passando ai trasferimenti e alle prassi applicate, sarà passato tutto al vaglio per poter valutare la correttezza dell’operato dei medici. Al momento, l’inchiesta della Procura napoletana è alla fase iniziale. Dopo la denuncia presentata dall’avvocato Enrico Ricciuto per conto di papà Ciro e mamma Mena alla caserma carabinieri del Vomero, è stato disposto il sequestro delle due cartelle cliniche.

Il ricovero è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì al pronto soccorso dell’ospedale Santobono di Napoli. Elena accusava un forte mal di pancia e i risultati degli esami del sangue avevano fatto pensare a una crisi glicemica, forse collegata a un principio di diabete infantile. Di qui il trasferimento alle 6:30 di lunedì presso il reparto specializzato di Diabetologia Pediatrica dell’ateneo Vanvitelli. Meno di tre ore dopo, però, Elena ha prima rimesso sangue, poi ha accusato un primo arresto cardiaco. Stabilizzata, è stata trasferita nuovamente al Santobono, visto che al vecchio policlinico non è presente il reparto di rianimazione pediatrica. Intubata e in coma farmacologico, la bimba è stata sottoposta a una tac che ha riscontrato un’ulcera gastrica, forse la causa del forte mal di pancia, ma quasi certamente non delle crisi cardiache.

Un altro arresto cardiaco alle 18 e quello fatale alle 10 del mattino di martedì, però, hanno causato il decesso della bimba. Accanto agli specialisti del Santobono erano presenti anche medici del vecchio policlinico e il pediatra di Elena. 

La piccola è morta in meno di 48 ore, dopo aver sofferto tanto e senza che si arrivasse a una diagnosi. L’autopsia potrà dire sicuramente di più. È possibile che la prima diagnosi sia stata errata e possa aver fatto aggravare le condizioni cliniche della piccola paziente in maniera irrimediabile. Ma l’inchiesta servirà soprattutto a capire se Elena poteva essere salvata e se i medici abbiano fatto tutto il possibile. E intanto al dolore si aggiunge la rabbia: su alcuni social infatti stanno circolando foto che ritraggono la piccola Elena ricoverata in rianimazione ed intubata. «Trattasi di foto inaccettabili in totale violazione di ogni regola etica e di umanità, oltre che palesemente illecita. La famiglia ha dato incarico al difensore di presentare denuncia agli organi competenti per individuare l’autore e per pretendere la rimozione delle foto, non autorizzate», fa sapere l’avvocato Ricciuto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA