Napoli, forza il posto di blocco e investe un carabiniere: chi è il baby pregiudicato

In passato il ragazzo ha accoltellato un suo coetaneo

Napoli, forza il posto di blocco e investe un carabiniere: chi è il baby pregiudicato
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 27 Gennaio 2023, 09:53
4 Minuti di Lettura

Invece di fermarsi all'alt dei carabinieri accelera, dà gas a tutta manetta e investe il militare, prima di perdere il controllo della moto e cadere sull'asfalto. Se cercate l'immagine della follia metropolitana che impera tra giovani e giovanissimi in città, allora date uno sguardo alle immagini del filmato che ha ripreso tutte le fasi dell'investimento (pubblicate sul mattino online): una scena agghiacciante che ricostruisce la dinamica di un episodio che solo per miracolo non si è trasformato in tragedia. L'impatto dello scooter sul 39enne carabiniere del Reggimento Campania in servizio ieri mattina al corso Arnaldo Lucci è devastante, e solo il caso ha voluto che il militare non venisse centrato allo sterno. Inutile dire che, in quel caso, le conseguenze per lui sarebbero state letali.

Conclusione: in ospedale sono finiti sia il carabiniere (Pellegrini) che l'investitore (ospedale del Mare), che ha sebbene abbia solo 18 anni ha alle spalle già un curriculum criminale da brividi: a soli 16 anni finì in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Il ragazzo - residente a San Giovanni a Teduccio - è stato arrestato, e si trova ora in corsia, piantonato. Nelle prossime ore dovrà cercare di spiegare agli investigatori i motivi che lo hanno indotto a non fermarsi al posto di blocco mentre era a bordo di un SH con il quale stava compiendo manovre pericolose e azzardate, motivo per il quale i militari avevano tentato di bloccarlo.


Ma torniamo alle fasi concitate di ieri mattina. Lungo il corso Lucci è in corso un dispositivo di controllo dei carabinieri.

Nella strada trafficatissima compare un SH grigio metallizzato guidato dal giovane centauro, peraltro senza casco alla guida del mezzo.

 

Le sue manovre non sfuggono alle divise: e così l'appuntato solleva la paletta e intima l'alt. Ma niente. Nella testa del giovane balordo il rispetto delle leggi (e prima ancora, verrebbe da dire, dei comportamenti civili) è solo un optiona; e la presenza dei carabinieri lungo la sua strada si trasforma in un fastidio da risolvere nel più semplice dei modi: fuggendo, anche a costo di investire un pedone. Ed è proprio quel che succede. La scena si verifica sotto gli occhi di decine e decine di testimoni presenti. Per qualche secondo si registra anche qualche secondo di tensione con le forze dell'ordine, poi subito rientrato. Il militare viene soccorso (per lui fortunatamente, dopo il ricovero, solo contusioni ad un braccio), ma sull'asfalto finisce lo stesso 18enne, che dopo essere sbalzato per alcuni metri rovina a terra e va a sbattere anche contro alcune auto in sosta; e qui seconda tragedia sfiorata: basta immaginare cosa sarebbe successo se la traiettoria della caduta lo avesse proiettato contro le auto che transitavano sull'altra corsia di marcia.

Al pronto soccorso Cristian Romano ci arriva malconcio: ha tre costole fratturate e un forte trauma cranico. Resta ricoverato (e piantonato), ma non versa in pericolo di vita.

Parlavamo del grave precedente di cui è gravato: il ragazzo è in affidamento a una casa famiglia e nel novembre del 2019, all'età di appena 16 anni, finì in manette con l'accusa di tentato omicidio: si rese protagonista dell'accoltellamento del figlio di una persona ritenuta legata al clan camorristico D'Amico durante una lite tra coetanei. Romano, che è risultato sprovvisto di patente ed era senza casco, stava guidando lo scooter del padre, regolarmente assicurato.

Sul grave episodio del corso Arnaldo Lucci si registra il duro commento di Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania. «Misure severe per chi non rispetta le regole e mette a repentaglio la sua incolumità e quella degli altri», chiede Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania. «Quanto accaduto è gravissimo - conclude - e resta ferma la condanna nei confronti di chi dimostra di non avere il minimo rispetto per i tutori dell'ordine e per le regole del vivere civile, attentando alla sicurezza».

Cristian Romano resta ora a disposizione della magistratura inquirente. Non è escluso che, una volta dimesso dall'ospedale, per lui possano aprirsi le porte del carcere con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, guida senza patente reiterata nel biennio.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA