La Galleria Umberto I di Napoli come un ring: sfida sui social e coltellate, due minori feriti

Scontro su TikTok per una ragazzina: grave 15enne, l'aggressore ha 14 anni

Ancora risse e coltellate in Galleria Umberto
Ancora risse e coltellate in Galleria Umberto
di Giuseppe Crimaldi e Leandro Del Gaudio
Lunedì 22 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 23 Maggio, 19:17
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Una ragazzina contesa nella bolla dei social. Un mondo virtuale che diventa minaccioso e drammaticamente reale, con tanto di aggressioni, botte e l’immancabile coltello che rischia di ammazzare un giovanissimo. È accaduto intorno alla mezzanotte di sabato scorso, all’interno della Galleria Umberto, monumento napoletano diventato teatro anche di un secondo episodio simile: sono le quattro di ieri mattina, manca poco all’alba, un secondo minorenne viene ferito alle gambe. Anche in questo caso, è logico pensare che siano stati alcuni coetanei a ferirlo (fortunatamente in modo non grave). Galleria rosso sangue, ancora sfide, liti, minacce e coltelli. Brutto bilancio: due ragazzini feriti (il primo dei quali grave, ma fuori pericolo, grazie alla prontezza dei medici del Pellegruni); un terzo minore che è stato arrestato, perché raggiunto da un decreto di fermo con accuse da brividi (a soli 14 anni dovrà rispondere di tentato omicidio, porto e detenzione di armi improprie).

Una nottataccia in Galleria, a dispetto del piano predisposto per il controllo dell’ordine pubblico dopo una martellante campagna mediatica promossa da questo giornale. Partiamo dall’episodio più grave. Mezzanotte e dintorni, viene ferito all’addome U.M., classe 2008. Ad agosto compirà 15 anni, vive in zona Quartieri spagnoli, la famiglia è estranea a circuiti criminali. Viene soccorso al Pellegrini, salvato dai medici. Le sue condizioni erano gravi. Per questo episodio è stato raggiunto da un provvedimento di fermo un suo coetaneo: il fermo è firmato dal pm Raffaella Tedesco e messo in esecuzione dalla Mobile. Chi è l’aggressore? È originario di Melito, si chiama F.A., ha da qualche mese compiuto 14 anni. Decisive alcune testimonianze raccolte sul posto, ma anche un altro particolare: lo spulcio dei rispettivi canali social. Stando alla prima ricostruzione, si comprende che al centro del litigio c’era una ragazzina. Un movente passionale, alimentato da un crescendo di tensione covata sui social. Tanto che sembra pacifico che i due si fossero dati appuntamento all’interno della Galleria. Non sarebbe stato un litigio estemporaneo o alimentato dal classico sguardo di troppo, ma una sorta di sfida con tanto di orario e location per lo scontro. 

Episodio simile a quello accaduto poche ore più tardi. Sono le quattro del mattino, è ancora buio, quando si registra un secondo ferito. Viene trasportato al Pellegrini, ma non è grave. È stata un’ambulanza a segnalare il caso ai carabinieri. Il ferimento sarebbe avvenuto sempre nei pressi di Galleria Umberto, vittima il 14enne L.S., che ha rimediato un colpo all’altezza delle gambe. Improbabile la versione che è stata fornita ai medici e alle forze dell’ordine: il ragazzino ha infatti sostenuto di essere stato colpito senza motivo, mentre tornava a casa, da un clochard armato di un coltello. Un’aggressione consumata all’altezza della Galleria, lato via Toledo. Immediate le cure, la ferita è stata suturata, il ragazzino è stato riaffidato al nonno, con il quale vive. Chi è L.S., qual è il profilo del 14enne? Il padre è detenuto, non si sa altro. Vive sotto la potestà del nonno, trascorre le sue notti - specie nei fine settimana - nei pressi di piazza Trieste e Trento e dintorni.

Sul suo caso sono al lavoro i carabinieri, a partire dalla versione (oggettivamente poco credibile) dell’assalto improvviso di un barbone. 

Si parte dalla Galleria Umberto. Territorio “neutro” e di conquista, come hanno rivelato le indagini emerse per un altro fattaccio avvenuto nel corso della movida, parliamo del delitto di Mergellina dello scorso 20 marzo. Ma torniamo in Galleria Umberto. I due episodi dovrebbero essere separati, estemporanei, frutto di litigi o sfide scollegate gli uni dagli altri, ma dimostrano la necessità di un intervento più efficace e risolutivo in materia di controllo dell’ordine pubblico. Come è noto, la zona di piazza Trieste e Trento è diventata presidio fisso di una pattuglia di forze dell’ordine, nelle ore più calde dello struscio notturno. Una presenza che non ha impedito una contrapposizione armata a colpi di coltello tra due o più gruppi di teppisti.

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Uno scenario che torna ad alimentare il dibattito sull’emergenza giovanile e sul contrasto da mettere in campo. Pochi giorni fa, è stata la procuratrice per i minori Maria De Luzenberger, forte di 18 anni di lavoro sul campo, a battere su un punto: «Non basta una sanzione di 30 euro per sanzionare i genitori che non mandano i figli a scuola», ha detto a proposito della dispersione scolastica. Stesso discorso per un altro punto cruciale dell’emergenza giovanile. Parliamo dei coltelli, o meglio, del possesso delle armi: quanto rischia un ragazzino trovato con un coltello in tasca? Anche in questo caso una multa di poche decine di euro, più la segnalazione al prefetto, che ovviamente non può rappresentare un deterrente contro il fenomeno delle armi nelle mani dei più giovani.

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