Maltempo a Napoli, a Garibaldi metro inondata: «Colpa dei rifiuti sul tetto»

Stazione chiusa per oltre quattro ore, l’acqua ha raggiunto le banchine dei treni

Piove nella metro a Napoli
Piove nella metro a Napoli
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 23 Settembre 2023, 23:45 - Ultimo agg. 25 Settembre, 07:10
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Stazione Garibaldi allagata per colpa della monnezza. Se vi sembra un paradosso avete ragione. Purtroppo, però, è la verità. Se volete conoscere i dettagli seguiteci nelle prossime righe.

Ieri la fermata della metropolitana ha iniziato ad allagarsi venti minuti dopo il primo scroscio di pioggia. Subito è scattata la procedura d’emergenza: stazione chiusa ai viaggiatori perché il pericolo era troppo incombente. Riapertura dopo oltre 4 ore, alle 14. L’allagamento è stato causato dall’immondizia accumulata sul tetto della stazione: si tratta di una vicenda, tutta napoletana, che va avanti dal 2014, dal giorno in cui venne inaugurata in pompa magna la piazza disegnata dall’archistar Dominique Perrault

Il problema della stazione è tutto legato all’avveniristica copertura della stazione che prevede, fra l’altro, una parte in lastre di vetro che sono sottoposte rispetto al livello stradale. Su quei vetri i cittadini imbecilli che passeggiano su piazza Garibaldi, lanciano ogni tipo di schifezza, quella roba va ad occludere le pluviali e così l’acqua piovana inizia ad accumularsi lassù, fino a tracimare e ad allagare la stazione sottostante.

La questione sarebbe facilmente risolvibile prevedendo una quotidiana pulizia del tetto di vetro.

Solo che il progetto non ha previsto alcun tipo di accesso a quella copertura, sicché per andare a ripulire la monnezza bisogna calarsi dall’alto con una corda, eseguire l’operazione, poi legare alla corda i sacchi di pattume e farli recuperare da chi sta in alto, e infine cercare di risalire. Comprenderete che si tratta di un’operazione di non facile esecuzione «eppure la facciamo eseguire decine di volte all’anno», spiegano da Anm. 

Ieri, sotto la pioggia, mentre la stazione sottostante veniva travolta dall’acqua che scivolava giù copiosa, è stata allertata una squadra di pulizia che è corsa sul posto per liberare le pluviali e risolvere la situazione. In totale ieri sono stati rimossi più di quaranta chili di schifezze: dalle lattine di tonno alle bottiglie di plastica, dagli indumenti lanciati alle coppette di gelato alle cartacce alle buste della spesa mezze piene di pattume. Metropolitana di Napoli messa in scacco da quaranta chili di monnezza, sembra un paradosso, una notizia inventata, invece è l’aberrante realtà della città di Napoli. 

Il primo allagamento causato dall’immondizia si verificò nel 2014, sei mesi dopo l’inaugurazione. Nel tempo ce ne sono stati almeno altri quattro così consistenti da imporre la chiusura della stazione, oltre alle centinaia di giornate in cui i passeggeri sono stati comunque ammessi ai binari anche se la pioggia s’infiltrava all’interno della struttura, ma non in maniera copiosa.

 

Il primo tentativo di fermare i teppisti della monnezza venne realizzato sistemando una rete al di sopra dei vetri di copertura. Quella rete riuscì a fermare i lanci più consistenti (inizialmente venivano gettati anche interi sacchi neri di indifferenziata) ma non è mai stata in grado di limitare il passaggio degli oggetti di dimensioni inferiori come le bottigline di plastica, le lattine, le coppette di gelato. Così in realtà il problema non è mai stato superato del tutto.

Attualmente è in corso un’interlocuzione fra Anm e Comune per studiare un nuovo tetto da sovrapporre a quello esistente, in grado di limitare gli sversamenti. Ma sarà necessario convincere anche l’archistar che ha disegnato la piazza e potrebbe non essere d’accordo con la modifica. 

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Durante la tempesta di ieri anche la stazione Materdei è rimasta chiusa per allagamento. Anche in questo caso le difficoltà sono riferibili alla fase progettuale: le scale di ingresso alla stazione si trovano ai piedi di una strada in discesa. Quando piove copiosamente l’acqua raggiunge a forte velocità l’accesso alla stazione, supera agevolmente il piccolo dislivello che precede la scalinata, e si riversa dentro la struttura con vigore. Problemi anche alla fermata Dante dove (come sempre) dentro gli ascensori si è infiltrata l’acqua piovana.

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