Napoli, la protesta dei librai: «Il Comune paghi due milioni di libri per le scuole dell'anno scorso»

Napoli, la protesta dei librai: «Il Comune paghi due milioni di libri per le scuole dell'anno scorso»
Lunedì 27 Aprile 2020, 15:05 - Ultimo agg. 18:26
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«Noi librai di Napoli vantiamo un credito di due milioni di euro dal Comune di Napoli per i libri delle scuole elementari che abbiamo dato alle famiglie a settembre. Quest'anno non ci hanno pagato neanche un acconto. Oggi abbiamo riaperto ma vorremmo delle risposte dal Comune». Così Giorgio Lieto, libraio e presidente per Napoli e provincia di Ali (Associazione librai italiani) di Confcommercio, spiega la querelle in corso con il Comune di Napoli per il mancato pagamento dei libri che per le elementari vengono dati gratuitamente a tutti. «Io - spiega il libraio del quartiere di Fuorigrotta - tra ottobre e novembre ho dovuto pagare i fornitori dei libri e per le elementari ho tirato fuori 160.000 euro di soldi miei. Negli anni scorsi il Comune ci mandava degli acconti e poi il saldo finale, ora niente. So che probabilmente hanno un problema di cassa, ma almeno ci rispondessero con un cronoprogramma di pagamenti. Invece abbiamo avuto un incontro con l'assessore al bilancio Enrico Panini, ci disse che a fine febbraio avremmo avuto un acconto ma non è mai arrivato».

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Le librerie in tutta la Campania hanno riaperto oggi, ma Lieto spiega che sono in vista tempi difficili dal punto di vista economico: «Oggi sono venuti qualche studente universitario e qualche signora - spiega - ma intanto le scadenze di pagamento si avvicinano. I fornitori di libri hanno spostato la fattura di aprile a 60 giorni, ma intanto abbiamo dovuto pagare quella di marzo e a giugno la situazione diventerà complicata. Non chiediamo sovvenzioni, chiediamo solo che ci paghino i nostri crediti, perché oggi i nostri risparmi sono nelle casse del Comune di Napoli. Ci sono piccole librerie che vantano 20.000 euro di crediti e altre più grandi che superano i 100.000, sarebbero somme importanti per ripartire e ci spettano. In più abbiamo scoperto che non possiamo neanche accedere al bonus da 2.000 della Regione Campania, perché per le microimprese non si deve superare il fatturato di 100.000 euro, ma chiunque abbia un negozio con almeno un dipendente supera quella somma, quindi il 90% di noi è escluso».

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