Rogo in Villa Comunale a Napoli, trovato innesco: una coperta. La pista dell'atto vandalico

Rogo in Villa Comunale a Napoli, trovato innesco: una coperta. La pista dell'atto vandalico
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 20 Dicembre 2021, 23:45 - Ultimo agg. 22 Dicembre, 09:51
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Un innesco lo hanno trovato subito. Era ai piedi del banano e della palma che sono stati divorati dalle fiamme. Una coperta, probabilmente liquido infiammabile, quanto basta a non escludere la pista dolosa. C’è stata una mano che ha appiccato volutamente il fuoco per distruggere piante pregiate? Uno sfregio contro i clochard o un atto di pirateria contro le aziende che controllano le bici elettriche, l’ultima frontiera dei trasporti poco gradita ai conducenti privati? O si è trattato di un incidente, un semplice incidente figlio dell’incuria, del degrado, della mancanza di controlli, dell’assenza totale di illuminazione?

Ore 18.45, Villa comunale, fiamme alte circa tre metri: siamo all’angolo tra piazza Vittoria e il lungomare. Un rogo colpisce tre palme (fonte carabinieri), mentre per qualcuno il bilancio è meno grave, dal momento che sarebbero stati colpiti un banano e una palma. Ma al di là della conta dei danni, resta da capire cosa è accaduto all’interno della Villa comunale.

Carabinieri, vigili del fuoco e polizia municipale al lavoro. C’è chi parla di una coperta come innesco, qualcosa che avrebbe fatto da miccia per sprigionare la potenza distruttiva delle fiamme. È stato un gesto voluto? E quale sarebbe stato il movente? Un atto vandalico? Ragioniamo a partire da un dato di fatto. Le fiamme potrebbero essere state divampate nel tentativo di un clochard di ottenere calore in una delle notti più fredde dell’anno. Ipotesi di basso profilo, quella legata a un incidente provocato da semplice imperizia, si può immaginare che in pochi secondi l’incendio abbia coinvolto coperte e sterpaglie, fino a distruggere una parte del nostro patrimonio arboreo. 

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Ma si tratta di un’ipotesi che viene presa in considerazione assieme alla pista dolosa. Sul posto arriva in modo tempestivo il sindaco Gaetano Manfredi che a una giornalista conferma le proprie perplessità: «Probabilmente c’è stato un innesco. L’intervento di soccorso è stato immediato, ma questo episodio pone il tema della villa al centro della nostra attenzione, tema su cui dobbiamo intervenire. È una delle priorità che abbiamo. Un atto doloso? Attendiamo verifiche». E non è tutto. Oltre alle piante, è stata danneggiata anche una bicicletta elettrica, il cui parcheggio era a pochi metri dal luogo delle fiamme. Ma al di là dei danni, resta il tema della sicurezza e della manutenzione all’interno della Villa comunale. Solo due custodi a tutela del giardino più importante e conosciuto di Napoli. Niente sistema di videoprotezione, niente illuminazione. Spiega il consigliere dei Verdi Francesco Borrelli: «Mancano anche i bocchettoni. È stato necessario attendere l’arrivo di due autobotti, possibile che in un parco comunale così grande e prestigioso non ci fossero gli attacchi necessari per far funzionare le pompe? È una devastazione del verde cittadino senza precedenti, questo episodio deve rappresentare la svolta per recuperare il verde urbano». Una vicenda che potrebbe fare da apripista. Fatto sta che i vigili del fuoco manderanno un’informativa in Procura dove è stato aperto un fascicolo. Nessuna ipotesi esclusa, alla luce di una serie di indizi che sono stati rinvenuti (e che sono ovviamente al centro di verifiche di natura scientifica). Non si esclude l’azione vandalica, un gesto privo di un movente vero e proprio, ma finalizzato esclusivamente ad arrecare un danno a un patrimonio - quello della Villa - completamente abbandonato a ogni genere di razzia. 
 

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