Napoli: esplosione e fiamme a Chiaia, la scintilla dal trasformatore di un computer

Il rogo in viale Maria Cristina di Savoia: isolata la clinica Ruesch, paura tra i bimbi delle elementari

L'appartamento in fiamme al viale Maria Cristina di Savoia
L'appartamento in fiamme al viale Maria Cristina di Savoia
di Paolo Barbuto
Mercoledì 17 Maggio 2023, 23:52 - Ultimo agg. 18 Maggio, 16:21
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La donna ha ancora la voce che trema: «Stavo per entrare nel palazzo, ho sentito un boato fortissimo. D’istinto mi sono allontanata e ho sentito un’altra esplosione, poi ho visto subito il fumo uscire dalla finestra al terzo piano e ho pensato solo ad avvisare tutte le persone del palazzo e a chiamare i soccorsi». Erano quasi le 12.30 quando la tranquillità di viale Maria Cristina di Savoia è stravolta dalle fiamme divampate, improvvise, in un appartamento al numero 51. 

Non esiste ancora una ricostruzione puntale, ché spegnere le fiamme è stata impresa lunga e complessa, sicché di spazio per i rilievi tecnici sulle modalità dell’innesco non è stato sufficiente. Secondo le prime ricostruzioni tutto sarebbe riconducibile a un guasto che ha colpito il trasformatore di un computer, forse causato da un corto circuito dell’impianto elettrico o anche a un malfunzionamento dell’oggetto. L’unica certezza è che le fiamme si sono allargate nel giro di pochi minuti costringendo alla fuga gli abitanti dell’appartamento e poi anche tutte le altre persone che vivono nell’antico palazzo di Chiaia. In tutto dieci famiglie occupano l’edificio, la fuga è stata facilitata dal doppio accesso alla struttura: c’è anche un varco in cima al palazzo, direttamente su via Tasso ed è da quella via di fuga che sono uscite le persone che abitano al di sopra dell’appartamento andato in fiamme.

Rapidamente sono giunti sul posto i vigili del fuoco supportati dai carabinieri che hanno verificato che non ci fossero feriti né dispersi, poi hanno presidiato l’edificio e mandato due pattuglie a bloccare l’accesso alla strada sia dall’alto, su via Tasso, sia dal basso, al Corso Vittorio Emanuele. Le operazioni di spegnimento sono state complesse: i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento ancora in fiamme per domare l’incendio.

Solo intorno alle 16 gli ultimi focolai sono stati spenti e la situazione è tornata a un’apparente normalità.

 

Nelle lunghe ore di chiusura, intorno alla strada interdetta il traffico è andato completamente in tilt. Il traffico è rimasto lungamente bloccato sia lungo via Tasso, con ripercussioni anche su via Aniello Falcone, sia al Corso Vittorio Emanuele dove, nella parte bassa, sbuca viale Maria Cristina di Savoia. Difficoltà per il raggiungimento della clinica Ruesch, a pochi passi dall’edificio dove si è sviluppato l’incendio; paura per i genitori degli alunni della scuola elementare che si trova in quella stessa strada. I docenti hanno personalmente contattato papà e mamme per rassicurarli sul fatto che le fiamme sono divampate in una zona molto lontana dalla scuola e che non c’è mai stato pericolo per i bambini.

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Immediatamente sul luogo dell’incendio sono giunti anche gli addetti degli uffici tecnici dei vigili del fuoco e del Comune. Dopo aver chiesto agli abitanti del palazzo di uscire in tutta fretta era necessario verificare che le fiamme non avessero procurato danni alle altre abitazioni prima di consentire il rientro nelle case. Non è stata attivata nessuna procedura di allerta da parte della municipalità, la strada rientra nel quartiere Chiaia: «Si tratta di un incendio in un edificio privato - ha spiegato la presidente municipale Giovanna Mazzone - non abbiamo obbligo di offrire alloggi alternativi alle persone alle quali, eventualmente, non viene consentito il rientro a casa per motivi di sicurezza». Ma, alla fine, non è stato necessario alcun tipo di intervento perché la maggior parte degli inquilini ha avuto il permesso di rientrare negli appartamenti anche se in molti, di fronte al possibile pericolo e all’insopportabile puzza generata dall’incendio, hanno preferito fin da subito cercare alloggio presso parenti e amici almeno per le primissime ore dopo l’evento.
 

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