Napoli, malata di tumore e positiva al covid: «Abbandonata senza cure»

Napoli, malata di tumore e positiva al covid: «Abbandonata senza cure»
di Melina Chiapparino
Martedì 29 Dicembre 2020, 13:59
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«Ci sentiamo abbandonate ma non rimarremo orfane per la negligenza degli altri». Nelle parole di Angela Evangelista c'è rabbia, ma anche la disperazione che ha spinto la 23enne a pubblicare un video denuncia sui social. «Mia madre è una paziente oncologica grave e da quando ha contratto il Covid non riceve più alcun tipo di assistenza», racconta la giovane che insieme alla sorella Francesca, è costretta a fare da infermiera ai genitori, entrambi positivi al Coronavirus. «L'Asl Napoli 2 Nord e il Comune di Pozzuoli fino ad oggi, non ci hanno garantito alcun tipo di assistenza e sembra che il problema non li riguardi», raccontano le sorelle. Da settimane Angela e Francesca accudiscono da sole i genitori, senza ricevere veri aiuti e con la conseguenza di aver contratto anche loro il Covid. «Abbiamo chiesto aiuto e scritto persino al presidente della Campania, Vincenzo De Luca aggiungono le ragazze - ma non ci ha risposto».


LA MALATTIA
Armida, la 65enne accudita da Angela e Francesca lotta contro una grave forma di cancro che l'ha costretta a letto ma il suo calvario è stato ulteriormente complicato dal Covid. «Mia madre è stata dimessa il 12 dicembre dall'ospedale Pascale di Napoli, dove le hanno riscontrato un gran numero di metastasi ed una forma tumorale di cui devono ancora individuare l'origine», racconta la 23enne che sottolinea come questa patologia le abbia causato «una grave fragilità ossea, perenni dolori in tutto il corpo e provocato lo schiacciamento di alcune vertebre per cui oramai le gambe sono paralizzate». Dal suo ritorno a casa, la donna ha seguito le cure indicate come terapia del dolore, per lenire il grave carico di sofferenza fisica dovuto alla sua patologia e le figlie hanno attivato il servizio di assistenza domiciliare integrata che, però, è intervenuto una sola volta. «Il 20 dicembre abbiamo scoperto che mamma e papà erano positivi e noi figlie negative - racconta Angela -, quando abbiamo comunicato la notizia all'Asl ci hanno detto che non sarebbe venuto più nessuno». A quel punto, le due sorelle hanno richiesto l'intervento urgente delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziali. «Sono venuti una sola volta e ogni giorno quando chiamiamo l'Asl ci dicono che verranno a breve - aggiunge Angela - gli unici che, in questo momento, ci stanno aiutando sono le equipe del 118».
Fatto sta che Angela ha indossato una vecchia tuta e la doppia mascherina per pulire la mamma quando il personale dell'Usca le ha detto «che non potevano cambiare il pannolone perché non era di loro competenza».

E a Il Mattino spiega: «Mi hanno fatto la cortesia di mantenere le lenzuola ma mia madre ha necessità di cure igieniche perché è allettata con le gambe paralizzate, ha le piaghe da medicare e il catetere che va pulito e che ogni tanto si blocca - aggiunge la 23enne - non basta la misurazione di febbre, saturazione e pressione come è accaduto durante l'unica visita che ci hanno fatto».

Angela e Francesca stanno accudendo con amore e dedizione la mamma ed il padre Luigi, anche lui positivo al Covid e con una forma importante di diabete che lo mette a rischio, ma avere quotidianamente un'assistenza infermieristica sembra un miraggio. «Ci hanno messo in lista di attesa con le Usca e, nel frattempo, nostro padre peggiora sempre di più e mamma è arrivata al punto che non può levare la mascherina per l'ossigeno neanche per bere, perché va subito in crisi respiratoria», raccontano le sorelle che, oramai hanno contratto il Covid. «Ci sentiamo stanche per colpa del virus ma non ci arrendiamo - concludono - chiediamo aiuto a Vincenzo De Luca».

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