Ugo Russo, il Tar dice sì alla rimozione del murale a Napoli: adesso tocca al Comune

Ugo Russo, il Tar dice sì alla rimozione del murale a Napoli: adesso tocca al Comune
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 22 Aprile 2021, 23:59 - Ultimo agg. 23 Aprile, 19:30
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«In assenza di domanda cautelare nel ricorso per motivi aggiunti, va respinta la richiesta di rinvio dell’odierna udienza camerale». Tecnicismi giurisprudenziali attraverso i quali il Tar ha stabilito ieri che - se il Comune di Napoli ne manifestasse le intenzioni - può sin da subito cancellare il discusso murale ai Quartieri Spagnoli dedicato al baby-rapinatore Ugo Russo. Ancora una volta la Quarta sezione del tribunale amministrativo non è entrata nel merito della vicenda, ma ha comunque concesso il via libera al Comune di Napoli per rimuovere la gigantografia del 15enne in piazza Parrocchiella sulla quale, appunto, pendeva una precedente sospensiva cautelare del Tar di non cancellare il murale fino a quando lo stesso tribunale non si sarebbe espresso nel merito. Ora quella sospensiva non c’è più.

Se la vicenda è piuttosto arzigogolata dal punto di vista della giurisprudenza è però limpida nella sostanza. Per comprendere cosa ha determinato il pronunciamento della Camera di Consiglio del Tar bisogna fare però qualche passo indietro.

Ugo Russo è il 15enne che un anno fa, nel tentativo di rapinare con una pistola-replica un carabiniere fuori servizio, trova la morte a Santa Lucia per la reazione armata del militare. Per omaggiare il ragazzino sorge dopo poco un enorme murale in piazza Parrocchiella ai Quartieri Spagnoli, ma con un’intervista al nostro giornale il prefetto Marco Valentini - coadiuvato anche dal procuratore generale Luigi Riello - chiede la cancellazione di tutti i murales e gli altarini che inneggiano a personaggi della malavita. Ne nasce una task-force che prevede la rimozione di tutti questi omaggi. Si arriva alla fine di gennaio di quest’anno con il Comune di Napoli che intima ai condomini del palazzo dove è sorto il murale abusivo di rimuoverlo, ma il condominio presenta il 25 febbraio ricorso al Tar che immediatamente, in attesa di entrare nel merito, sospende con un decreto cautelare l’ordinanza di rimozione del murale perché l’opera - in quanto «unica e irripetibile» - non potrebbe essere più riprodotta.

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Ancora una volta, ieri, il Tar - pur in seduta collegiale - non è entrato nel merito della vicenda in quanto gli avvocati del “Comitato verità e giustizia per Ugo Russo” hanno prodotto ulteriore documentazione, chiedendo un rinvio della decisione ma senza richiedere un’altra sospensiva sulla rimozione. L’opera, quindi, può già essere rimossa. Tra l’altro lo scorso 12 aprile il Comune di Napoli ha pure rigettato la seconda istanza di Cila in sanatoria, dal momento che il murale è stato dipinto senza nessuna preventiva autorizzazione. Circostanza che rafforza il convincimento del Comune sull’abusività dell’opera. 

Il Comitato per Ugo ha diramato ieri una nota parlando di «problema di natura procedurale». Chiedono ora al Comune «di non procedere ad eseguire l’ordinanza prima di una conciliazione o un giudizio di merito». Non vogliono la rimozione immediata, anzi. «Bisogna valutare - dicono - i margini di una conciliazione politico amministrativa sulla vicenda. Questo sia perché corrisponde alla volontà politica del sindaco e della giunta, sia perché una decisione di merito aprirebbe conflitto amministrativo non sul murale di Ugo, ma sul complesso dell’arte muraria nel centro di Napoli». Sul caso è intervenuto il consigliere Francesco Borrelli da mesi in prima linea sulla vicenda. «Basta ciurlare nel manico - ha detto - il murale va eliminato come gli altri, siamo disponibili anche a sostenere le spese di rimozione». Di certo è anomalo che una vicenda così importante dal punto di vista culturale e sociale per la città sia diventata una sorta di battaglia a colpi di carte bollate e bizantinismi giurisprudenziali. Ora tocca al Comune decidere. 

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