Napoli, cesareo d'urgenza nell'ospedale Betania: la madre è salva, Camila muore appena nata

Il padre della bambina ha presentato denuncia: disposta l'autopsia

L'ospedale Betania
L'ospedale Betania
di Ettore Mautone
Giovedì 23 Febbraio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 09:10
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L’evento più lieto, nella vita di una coppia, trasformato in tragedia nel breve volgere di 24 ore, la gioia vertiginosa ed emozionante dell’attesa della nascita di una bambina trasfigurata in pochi frangenti in un dolore inconsolabile: saranno le autorità competenti che indagano dopo una dettagliata denuncia-querela presentata da un papà affranto dal dolore a stabilire cosa è accaduto in sala parto all’ospedale Betania mercoledì scorso.

Sono da poco passate le 15 di martedì 21 febbraio e al pronto soccorso del presidio di Napoli est, in quella che è considerata un’eccellenza delle cure ginecologiche e neonatali della città, giunge una coppia con i mezzi propri. La donna, 31 anni, è in attesa di una bambina. La gravidanza ha superato le 37 settimane di gestazione. Si sono rotte le acque e la nascita è prossima. Dopo il triage, in base al racconto reso alla polizia, la donna viene ricoverata in Ginecologia dove iniziano una serie di esami ed accertamenti.

Il giorno dopo alle 8,30 i due coniugi comunicano tramite il telefono e whatsapp. Il papà della bambina viene informato da sua moglie che è in corso un tracciato. 

I sanitari somministrano una prima pillola per aumentare le contrazioni uterine propedeutiche a un parto che dovrà essere per vie naturali. Alle 11,45 la donna assume una seconda pillola. Iniziano forti dolori all’utero, la pressione aumenta ma il battito cardiaco scende. Poi due ore e mezza di silenzio: alle 18,30 tocca al medico di reparto informare il padre della piccola che nel corso del parto c’è stato un distacco di placenta, una sofferenza fetale e la decisione di effettuare il cesareo. La mamma è fuori pericolo ma per la bambina ci sono poche possibilità: ha subìto danni irreparabili al cervello. Il suo cuoricino ha continuato a battere fino alle 16 di ieri. Il papà affranto dal dolore ha subito chiamato la polizia per sporgere denuncia. La piccola salma è stata sequestrata. È prassi che venga effettuata l’autopsia per stabilire le cause del decesso. Un esame decisivo e irripetibile che sarà effettuato non prima della nomina di consulenti tecnici d’ufficio e di parte. 

«Siamo vicini al dolore della famiglia che comprendiamo nella sua devastante portata - avverte Vincenzo Bottino, direttore sanitario della struttura di via Argine - abbiamo avviato immediatamente un audit interno dedicato al rischio clinico per valutare la congruità, i tempi e i modi di tutti gli atti clinici. Siamo molto dispiaciuti del tragico epilogo di un parto che dalle prime sommarie notizie acquisite dalla sala parto era andato avanti in maniera regolare con tracciato normale fino all’induzione quando è emerso un rallentamento. Non possiamo fare alcuna considerazione clinica visto che c’è una indagine. Posso dire che da quanto ci risulta i tempi di conversione del parto, programmato per via naturale, in cesareo, sono stati quasi immediati. Tutti gli operatori sentono di porgere sentite condoglianze ai genitori». 

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Giulia Capricano e Claudio Riccio, di 31 e 33 anni, sono sposati da 18 mesi, e il loro sogno di diventare genitori si è appena trasformato in lutto. «Chiediamo che sia fatta chiarezza sulla tragedia che ci ha colpito - dicono tra le lacrime - Camila, purtroppo, non sarà più tra noi anche se la aspettavamo con tutto il cuore. Era la nostra prima figlia. Ci addolora che siano passate più di 24 ore dalla rottura delle acque fino all’inizio del cesareo che si è rivelato inutile dopo un travaglio indotto». 

(ha collaborato Gennaro Di Biase) 

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