Napoli, ​un anno fa la morte di Davide Bifolco: il quartiere ricorda il giovane

È trascorso un anno esatto dalla tragedia in cui perse la vita il giovane Davide Bifolco. Ieri il Rione Traiano ha voluto ricordarlo con una messa in memoria che ha riunito in preghiera oltre trecento persone. La cerimonia si è svolta nella chiesa della Medaglia Miracolosa, all'interno del complesso residenziale di Soccavo, e ha seguito la veglia di preghiera della notte precedente. Tra i moltissimi che si sono incontrati per ricordare Davide, per tutti un figlio del quartiere, anche parecchi ragazzini, coetanei del sedicenne o più piccoli. Al termine della funzione la piccola folla si è spostata all'esterno, proprio davanti all'abitazione della famiglia Bifolco, e sono stati lanciati in cielo palloncini che formavano la scritta «Davide vive».



Presenti, oltre alla famiglia Bifolco e ai residenti del quartiere, anche molti giovani dei collettivi e dei centri sociali.



«Il primo ottobre, - racconta Gianluca Muro, ripercorrendo le tappe della tragedia e il successivo iter giudiziario - ci sarà la seconda udienza del processo che vede imputato, con l'accusa di omicidio colposo, il carabiniere dalla cui pistola partì il colpo che uccide Davide. Il pm ha chiesto tre anni e quattro mesi, il massimo della pena per il rito abbreviato, scelto dal militare. La cosa che ci lascia sconcertati è che non si può morire per uno scambio di persona e lascia l'amaro in bocca il fatto che anche per un omicidio si possa chiedere il rito abbreviato, al fine di scontare una pena molto bassa rispetto alla colpa di aver tolto la vita a un ragazzino che tra pochi giorni avrebbe compiuto diciotto anni. Comunque - conclude Muro - continuiamo a sperare e a confidare nel lavoro della magistratura e del nostro avvocato, Fabio Anselmo, ragionando con la mente e non con il cuore».



n.f.