Naldi: «Napoli, basta ospitalità illegale: ora più controlli e sanzioni»

Il presidente Federalberghi: «Evasione fiscale da oltre 10 milioni di euro l'imposta di soggiorno la paghiamo in pochi»

Salvatore Naldi
Salvatore Naldi
di Gennaro Di Biase
Giovedì 13 Aprile 2023, 08:12 - Ultimo agg. 14 Aprile, 07:10
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Anche Salvatore Naldi, presidente di Federalberghi Napoli, invoca più regole contro l'abusivismo dilagante nella ricezione extralberghiera in città. In particolare, il fenomeno si traduce in una piaga «da 10 milioni di evasione fiscale sull'imposta di soggiorno». Una cifra che, se adeguatamente riscossa dal Comune, potrebbe sortire un effetto paragonabile a quello dell'aumento dell'imposta appena deciso dal Comune, che intanto sta lavorando alla delicata questione dell'accordo forfettario con Airbnb siglato negli anni scorsi - pre-Manfredi - proprio sulla tassa di soggiorno. Per contenere il numero delle case vacanza che non rispettano le regole, Naldi chiede «più controlli da parte della polizia municipale» e un monitoraggio costante delle piattaforme di prenotazione online.

I dati fanno registrare un aumento esponenziale degli annunci in città negli ultimi mesi. Servono più regole, secondo lei, per chi propone in affitto una stanza o un appartamento su Airbnb o Booking?
«Gli ottimi numeri del turismo cittadino, in questo inizio di primavera, hanno fatto emergere anche importanti problematiche per il settore in città.

In particolare l'aumento delle strutture abusive che sembra fuori controllo».

E quali sono, secondo lei, i principali danni arrecati da questo scenario di deregulation?
«Si tratta di una piaga che riguarda numerosi ambiti a partire dall'evasione fiscale. Abbiamo stimato in circa 10 milioni di euro l'evasione per la sola imposta di soggiorno, tralasciando, ad esempio, la Tari».

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Tasse che invece gli alberghi pagano puntualmente.
«Certo. Le case vacanza abusive sono spesso strutture che non rispettano le minime regole di sicurezza per gli ospiti (per esempio gli impianti non a norma), e che forniscono servizi, come pulizia delle stanze o colazione, che non potrebbero offrire creando un regime di grave concorrenza sleale. Per questo è necessario che le regole siano chiare, soprattutto con riferimento ai fitti brevi, e che le eventuali sanzioni siano effettive. Norme chiare e controlli puntuali che sono compito però dell'amministrazione. In particolare della Polizia Municipale, che ci auguriamo possa creare un nucleo antiabusivismo anche con l'incremento delle forze di polizia in strada più volte annunciato dall'Assessore De Iesu. Ma le sanzioni dovranno essere effettive».

A parte i controlli, pensa ad altre vie per normalizzare la situazione?
«Sarebbe importante provare a realizzare una mappatura di tutte le strutture sul territorio cittadino, che sono concentrate soprattutto nel centro storico e nella zona della ferrovia, anche attraverso controlli condotti sui principali portali web di intermediazione, per poi effettuare interventi mirati».

Oltretutto la ricezione che non rispetta le regole sottrae manodopera alle vostre strutture, che faticano a trovare personale.
«L'abusivismo, che riguarda in particolare le strutture extralberghiere, favorisce anche il lavoro nero, con rischi per il lavoratore che non ha tutele e per i clienti. Eppure viviamo un periodo nel quale c'è disponibilità di posti di lavoro nel mondo del turismo, ma manca personale qualificato».

Secondo lei perché?
«Molti lavorano con approssimazione, quando ci sono agenzie di lavoro interinale e di formazione che possono essere utili per fornire dipendenti richiesti in una struttura alberghiera. Un ruolo importante, da questo punto di vista, dovrebbero assolverlo le scuole, ma i ragazzi, anche se volenterosi. Dall'Università, in particolare la Federico II, emergono figure valide soprattutto per profili più ricercati».

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