Napoli, lancio di uova contro i manifestanti ​del presidio anti-camorra a Ponticelli

Napoli, lancio di uova contro i manifestanti del presidio anti-camorra a Ponticelli
di Giuliana Covella
Giovedì 27 Maggio 2021, 22:59 - Ultimo agg. 29 Maggio, 08:11
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A intimidire talvolta non sono solo stese e bombe. A Ponticelli mercoledì sera qualcuno ha fatto sentire il proprio dissenso contro la rete di associazioni che avevano organizzato un presidio anti camorra in via Vera Lombardi. Laddove nelle ultime settimane la tensione era salita alle stelle per un’esplosione (a cui ne sono seguite altre nel giro di pochi giorni) che aveva danneggiato diverse auto. Segno tangibile della faida in corso tra clan per il controllo del territorio. Così due giorni fa a margine della manifestazione pubblica dai balconi sono «piovute» uova sui volontari che si erano riuniti intorno alle 18 per discutere dell’emergenza sicurezza. Un evento che ha visto la partecipazione di tanti bambini, che hanno distribuito volantini ai passanti e soprattutto di una parte del quartiere che ha fatto sentire la propria vicinanza ai rappresentanti del terzo settore scesi in strada, schierandosi a difesa dei volontari per l’aggressione subita.

Erano all’incirca le 19.30, quando le volanti della polizia di Stato che avevano presidiato la zona in vista dell’evento anti camorra sono andate via. Ed è stato allora che qualcuno dall’alto ha iniziato a lanciare uova contro i manifestanti. Un’azione di forza per far capire evidentemente a chi cerca di cambiare il volto della zona est, che a Ponticelli vige la legge del più forte. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, solo qualche vestito e scarpa insudiciata. Com’è accaduto a Vincenzo Viola, presidente dell’associazione Vivendo Ponticelli: «Al termine del presidio qualche vigliacco, che ha venduto la propria libertà e la propria dignità alla camorra, ha avuto la brillante idea di lanciarci uova addosso dall’alto del proprio balcone. Voleva forse intimidirci? O lo abbiamo infastidito con la nostra presenza? Dietro questo gesto, insignificante da un punto di vista ma altrettanto significativo dall’altro, si cela una verità: la presenza della cittadinanza, delle forze dell’ordine e dei riflettori li infastidisce. Allora è questa la strada giusta da percorrere». Precise le richieste delle associazioni tra cui Libera, Terra di Confine, Arci Movie, cooperativa Sepofà, Comitato Porchiano bene comune: «Vogliamo i riflettori su Ponticelli. Perché siamo convinti che presidio del territorio, scuola, cultura, welfare, sport e lavoro siano le migliori armi per indebolire e sconfiggere la criminalità». «Quelle uova volate giù dopo il secondo momento di ascolto e vicinanza con il territorio organizzato in risposta alle bombe delle scorse settimane, una nostra volontaria non sapendo cosa cucinare la sera le ha prese come suggerimento per fare una frittata - dice sarcastico Pasquale Leone, di Libera - Noi, a differenza dei camorristi, eravamo alla luce del sole a metterci la faccia, ad ascoltare tutti per dire “la tua rabbia è la mia rabbia, il tuo dolore è il mio dolore”.

Per gridare forte che Ponticelli può raccontare ben altre storie, che possiamo e dobbiamo scendere in strada e non chiuderci nelle nostre case per la paura di spari e bombe». «Saremo ancora nelle strade, nelle piazze, nelle scuole - aggiunge - perché questa è casa nostra e metro dopo metro ci riprenderemo i nostri spazi per costruire comunità».

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Dopo la scorsa settimana in via Esopo, quella di mercoledì pomeriggio è stata la seconda di varie iniziative in calendario (sempre alle 18) per mostrare la parte sana di Ponticelli. Domani ai Bipiani, il 3 giugno al Parco Conocal, il 5 giugno al Lotto 0. Luoghi dove nelle scorse settimane sono avvenute le esplosioni e le sparatorie, in un percorso che vuole da un lato solidarizzare e dall’altro sensibilizzare la popolazione perbene (che è la maggioranza) a riappropriarsi del territorio. Lanciando i 5 punti del manifesto iniziale: presenza quotidiana delle forze dell’ordine; attivazione della videosorveglianza; scuole aperte d’estate con campi per i minori e contrasto alla povertà educativa; recupero di spazi sociali, culturali e sportivi; varo del Piano per il futuro guardando al Recovery plan ossia rilancio economico, sociale, culturale attraverso investimenti e implementazione di un piano straordinario per il lavoro per arginare la deindustrializzazione. «Questo percorso porterà a un’iniziativa finale il 7 giugno in memoria di Ciro Colonna, vittima innocente della camorra» annuncia Viola. 

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