Napoli, pranzo di Natale per 250 poveri in Galleria Umberto col coro del San Carlo

Napoli, pranzo di Natale per 250 poveri in Galleria Umberto col coro del San Carlo
Martedì 17 Dicembre 2019, 15:07 - Ultimo agg. 18 Dicembre, 06:55
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Per un giorno la Galleria Umberto di Napoli, di fronte al Teatro San Carlo, si è trasformata in una grande sala da pranzo per regalare un pò di festa ai senza fissa dimora e ai poveri che vivono nelle strade della città. Qui è infatti stato allestito il pranzo di solidarietà 'Natale a Santa Brigida' promosso dai ristoratori di via Santa Brigida con la collaborazione della Caritas Decanale, Caritas III Decanato e Teatro San Carlo. Il pranzo è patrocinato e coordinato dall'assessorato alle Politiche sociali del Comune di Napoli che ha fornito i materiali per allestire i tavoli, oltre alle necessarie autorizzazioni. Un'idea nata - come spiegato da Marco Pera, uno dei ristoratori di Santa Brigida - «perché volevamo regalare una giornata diversa a queste persone che spesso passano nei nostri locali non a chiedere denaro ma a chiedere di mangiare. E quindi oggi, grazie alla collaborazione della Caritas, abbiamo regalato loro un pranzo completo dal carattere multietnico».
 
 

Duecentocinquanta sono le persone che hanno partecipato al pranzo il cui menù è stato: antipasto di bruschetta al pomodoro, primo di pasta e fagioli con frutti di mare, secondo salsicce e patate e sushi e per finire come dolce i fiocchi di neve. «Sosteniamo con orgoglio queste iniziative e ringraziamo i ristoratori e la Caritas per questo momento di solidarietà - ha detto l'assessore comunale al Welfare, Monica Buonanno - La città risponde alla povertà con politiche di inclusione serie perché noi curiamo queste persone non solo a Natale ma quotidianamente attraverso l'impegno delle unità di strada, degli assistenti sociali e di tutti i nostri servizi».
 

Ad allietare il pranzo dei senza fissa dimora, un piano e il Coro del Teatro San Carlo che hanno regalato loro alcune arie di opera e tradizionali canti natalizi. «Noi da anni abbiamo aperto le porte del San Carlo ai nostri fratelli più deboli - ha sottolineato il soprintendente, Rosanna Purchia - non perché questo gesto risolve i problemi ma per dare loro un momento di calore e di bello.
Quest'anno è stato il San Carlo a uscire fuori e a venire incontro a chi vive condizioni di difficoltà sociale».
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