Napoli, la XII edizione Premio Ammaturo: «Chi perde la vita lottando contro la criminalità deve essere ricordato ogni giorno»

XII edizione del Premio Ammaturo
XII edizione del Premio Ammaturo
di Emma Onorato
Giovedì 15 Luglio 2021, 19:38
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Sono trascorsi 39 anni dall’attentato che strappò brutalmente la vita al Vicequestore della Polizia di Stato, Antonio Ammaturo. Un poliziotto d’onore - vestito di Maglia d’oro al Valor civile - che ha scritto una carriera al servizio della Pubblica Sicurezza, devolvendo un risoluto impegno nella lotta alla camorra. «Le persone che hanno perso la vita lottando contro la criminalità, al servizio dei cittadini, vanno sempre ricordate - commenta il Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini - perché sono valori che per noi sono assolutamente costanti e lo devono essere anche per tutti i cittadini».

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Così oggi la memoria torna al 15 luglio del 1982, quando in piazza Nicola Amore, le brigate rosse uccisero Ammaturo e l'Agente Scelto Pasquale Paola. Come tradizione prende forma la XII Edizione del Premio Ammaturo - Legalità Città di Napoli, e a fare da sfondo alla cerimonia è la basilica paleocristiana: La Basilica di San Gennaro Extra Moenia, un luogo che racchiude il cuore della città. La manifestazione si apre con l'intervento di Alessandro Giuliano, Questore di Napoli, segue il saluto di Antonio Loffredo, parroco della Basilica Santa Maria alla Sanità, e della figlia di Ammaturo, Maria Cristina Ammaturo. Al dibattito - mediato da Alessandra Barone - ha preso parte il Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Giovanni Melillo e il Direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico.

L'epilogo della cerimonia è stato dedicato alla premiazione di tre operazioni di polizia giudiziari, considerate particolarmente meritevoli: «È un modo per tenere alto il morale - dichiara il Capo della Polizia -,  le colleghe e i colleghi hanno veramente piacere e sono assolutamente onorati che il loro nome - legato a un'attività ritenuta meritevole - venga associato alle figure di prestigio come quelle di Ammaturo e del collega che ha perso la vita con lui».

Secondo Lamberto Giannini c'è un filo conduttore che lega la storia di Ammaturo con i tempi attuali: «C’è un filo che lega il sacrificio di quella persona che ha perso la vita, il dott.

Ammaturo, collega, tanti anni fa nel 1982, ai giorni d’oggi quando un agente di polizia senza timore interviene e rischia la vita e viene gravemente ferito. Questo filo, che lega queste attività, questi atti di eroismo quotidiano, è quello che inorgoglisce noi della polizia». Inevitabilmente il pensiero si sofferma sull'agente ferito a Napoli durante i festeggiamenti della nazionale di calcio italiana: «Noi siamo sempre in servizio desiderosi di intervenire quando ci viene richiesto dal cittadino - dichiara il Capo della Polizia - Il collega ha fatto in maniera veramente eccezionale il suo dovere - con un intervento in corso Garibaldi per sventare una rapina - per fortuna guarirà, spero presto, e starà bene», conclude.

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