Rider picchiato a Napoli, ancora senza lavoro: ​«Tante offerte ma lontano da casa»

Rider picchiato a Napoli, ancora senza lavoro: «Tante offerte ma lontano da casa»
di Giuliana Covella
Venerdì 8 Gennaio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12:41
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«Sono grato a chi mi ha offerto la possibilità di avere un’occupazione a tempo indeterminato, come i tanti imprenditori che mi stanno chiamando dalla provincia. Ma sono un po’ deluso dopo aver fatto l’ennesimo colloquio ieri in una nota catena della grande distribuzione. Non è andata come mi aspettavo». Giovanni Lanciato, 50 anni, è il rider picchiato e rapinato in via Calata Capodichino, nella notte tra il primo e il due gennaio da una banda di teppisti. Dopo quell’aggressione, per la quale sono indagate sei persone, tra cui quattro minorenni di cui sono stati confermati i fermi, la vittima invoca la sicurezza di un lavoro stabile. Anche se va detto, come ammette lui stesso, che ha rifiutato l’offerta della macelleria Bifulco di Ottaviano e quella di Caivano. Soluzione quest’ultima che gli era stata prospettata ieri dall’ufficio personale di Sole 365, dove ha sostenuto il colloquio. «Per me sono troppo lontani», ha spiegato Giovanni, che è padre di due figlie di 15 e 19 anni e di professione fa il macellaio. 


Ieri mattina si è messo in sella allo scooter che all’una di notte del 2 gennaio scorso una banda di giovani gli aveva sottratto mentre lavorava. Così Gianni Lanciato, 50enne che fa il rider da oltre due mesi, è andato al colloquio di lavoro presso la sede di Sole 365 in via Argine. Ma quell’incontro non è andato purtroppo secondo le aspettative del fattorino disoccupato, che spiega: «Premesso che non ringrazierò mai abbastanza tutti quelli che si sono adoperati per me sin dall’inizio, non sono tuttavia rimasto soddisfatto. Anzi, ho tanta rabbia a dire il vero, perché mi sento mortificato dopo che, per ben quattro volte, anche questo colloquio con la stessa catena di supermercati è andato male». In realtà, la proposta che è stata fatta a Lanciato riguarderebbe un posto nella ditta fornitrice dei vari punti di vendita del noto marchio della grande distribuzione. Ditta che si trova a Caivano, località troppo lontana per Giovanni, che abita al centro storico di Napoli. «Non pretendo di avere il lavoro sotto casa - tiene a precisare - però ho solo un motorino. Come posso spostarmi ogni mattina per arrivare in provincia? Ecco dove nasce la mia difficoltà». Stesso discorso vale per una delle prime offerte di lavoro che il rider aveva avuto, quella di Luciano Bifulco, dell’omonima macelleria di Ottaviano. «Siamo pronti ad assumere Lanciano e anche altri - aveva detto l’imprenditore dopo la notizia dell’aggressione subita da Giovanni - siamo alla ricerca di professionisti del settore macelleria e gastronomia». Un’offerta che il rider partenopeo si è visto costretto, suo malgrado, a rifiutare: «Sia chiaro, non rifiuto il lavoro, perché ne ho bisogno. Però sarebbe difficoltoso per me arrivare fino a lì tutti i giorni. Perché invece, mi chiedo, non posso lavorare in uno dei supermercati di una catena dove ho già sostenuto quattro colloqui, incluso quello di ieri? Eppure la legge lo permette in quanto ai limiti di età. Inoltre credo di avere un curriculum di tutto rispetto, dove tra le mie esperienze figurano ben 25 anni passati come macellaio specializzato di terzo livello presso due note aziende», commenta dispiaciuto. 

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Continua intanto la solidarietà per il rider: decine e decine di offerte di lavoro arrivate finora. A darne notizia sono il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli: «Le numerose proposte arrivate a noi le stiamo indirizzando ad altre persone che hanno bisogno di lavorare». Dopo l’appello di Borrelli e Simioli infatti sono arrivate circa un centinaio di offerte di lavoro per il fattorino rapinato a Calata Capodichino. «Tra i primi a proporre un lavoro a Gianni c’è stata l’azienda Bifulco di Ottaviano, ma in seguito sono arrivate tantissime proposte da attività che non riescono a reperire specifiche figure professionali - rimarcano -. Le tante offerte che ci sono giunte (finora oltre 80) e che continuano ad arrivare possono essere indirizzate ad altre persone in difficoltà che hanno voglia di lavorare e mettersi in gioco. Per chi è interessato - fanno sapere consigliere e conduttore - può contattarci sulle nostre pagine Facebook o de La Radiazza. Stiamo cercando di utilizzare le opportunità arrivate per il rider aggredito a disposizione di altri cittadini che hanno necessità di lavorare».
 

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