La camorra bombarola fa paura: ordigno contro il palazzo dei parenti del pentito

La camorra bombarola fa paura: ordigno contro il palazzo dei parenti del pentito
di Marco Di Caterino
Lunedì 7 Gennaio 2019, 15:00
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La camorra bombarola più scatenata che mai. Dopo i setti ordigni ad Afragola, il tritolo torna a Sant'Antimo, dove pure aveva seminato terrore e distruzione con cinque attentati esplosivi in pochi mesi, l'ultimo il quattro dicembre scorso nel pressi dell'abitazione di una consigliera comunale. La notte scorsa è stato fatto esplodere un potente ordigno, piazzato alla base del portone d'ingresso di un elegante palazzo al civico 25 della centralissima via Roma.

La deflagrazione che è stata avvertita a Giugliano e fino a Casandrino, ha svegliato di soprassalto centinaia di residenti della zona, che in preda al terrore per la potente esplosione, hanno temuto una forte scossa di terremoto o peggio l'esplosione di qualche caldaia a gas. E sono state numerose le telefonate alla centrale operativa del 112, che ha girato la nota ai colleghi della locale caserma che in una manciata di minuti sono giunti sul posto dello scoppio.
 
I militari hanno messo in sicurezza la zona, effettuando un'attenta ricognizione sul luogo dell'attentato, alla ricerca di altri ordigni inesplosi, come era accaduto il venti novembre scorso in via Dante Alighieri, dove i militari intervenuti dopo un attentato esplosivo, trovarono un altro potente ordigno, fatto poi esplodere dagli artificieri. Sul posto anche i militari della sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativa di Castello di Cisterna, per i rilievi del caso. La deflagrazione ha danneggiato il portone di ferro e ridotto in frantumi le vetrine di due negozi adiacenti il posto dello scoppio. Secondo gli inquirenti l'ordigno non era destinato alle due attività commerciali, bensì a qualcuno dei residenti dell'edificio. Nell'elegante palazzo, abitano i familiari di un pentito di camorra. Persone che non hanno nulla a che fare con la criminalità organizzata, e che invece si sono fatti un nome come impresa edile capace di eseguire lavori di costruzione di grandi dimensioni. La circostanza che l'ordigno è stato piazzato e fatto esplodere accanto al portone d'ingresso e non alle serrande dei due negozi, metterebbe in secondo piano come matrice dell'attentato la pista del racket delle estorsioni.

Il pentito in questione, sta svelando venti anni di storia criminale e di segreti del clan capeggiato da Pasquale Puca, detto 'o minorenne per la sua affiliazione già a sedici anni attualmente al carcere duro in quanto mandante ed esecutore, dell'omicidio di Francesco Verde, il temibile o negus, capo dell'omonimo clan ucciso il 28 dicembre del 2007 a Casandrino. E oltre ai guai giudiziari, il minorenne è finito praticamente sul lastrico per la confisca di oltre 150 milioni di euro di beni, passati allo Stato. I presunti destinatari del raid intimidatorio, hanno dichiarato agli inquirenti di non aver subito minacce e nemmeno richieste estorsive. L'attentato di ieri notte ha alzato il livello di guardia delle forze dell'ordine, che ora temono una nuova ondata di esplosioni, identica a quella dello scorso anno, con almeno cinque bombe fatte esplodere sia presso le attività commerciali che presso le abitazioni di esponenti politici locali.
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