Scuola occupata a Napoli, scatta la sospensione per gli studenti del liceo Vico

Scuola occupata a Napoli, scatta la sospensione per gli studenti del liceo Vico
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 10 Marzo 2021, 23:50 - Ultimo agg. 11 Marzo, 12:52
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Alla fine la punizione esemplare c’è stata eccome. Per i tre studenti del liceo Vico la sanzione disciplinare è di dieci giorni. A due settimane dal Consiglio d’Istituto, ieri sono arrivati i provvedimenti nei confronti di Beatrice, Luca e Gabriele, rei secondo la dirigenza di numerose infrazioni durante l’occupazione della scuola avvenuta dal 27 al 29 gennaio. Sebbene il pericolo di una sospensione di 30 giorni, che gli avrebbe procurato il cinque in condotta con conseguente bocciatura, sia stato evitato, i tre studenti hanno creduto che le accuse mosse nei loro confronti decadessero totalmente poiché le hanno respinte una a una durante il Cdi del 23 febbraio. Ora la batosta di dieci giorni di sospensione che, come prevede il regolamento d’istituto, potranno essere convertiti in attività a favore della comunità scolastica con obbligo di frequenza a decorrere da oggi, ma che per l’emergenza Covid e la sospensione di ogni attività in presenza dovrebbe slittare. La sanzione disciplinare non metterà fine, in ogni caso, alla questione: entro 15 giorni gli studenti potranno fare ricorso all’Organo di garanzia della scuola, la cui decisione dovrà arrivare entro altri dieci giorni, e se anche questa andrà contro di loro, il ricorso potrà essere fatto all’Organo di garanzia regionale.

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Ingresso con effrazione o scasso nell’edificio; interruzione o impedimento dell’attività didattica; impedimento dell’ingresso di personale scolastico e di altri studenti; danni che causano situazioni di pericolo per le persone. Accuse molto gravi per le quali i tre studenti del Vico sono già stati puniti con un 6 in condotta al consiglio di classe e senza avere avuto la possibilità di difendersi.

Durante il Cdi hanno respinto ciascuna accusa e il Collettivo Vico ha dichiarato in un comunicato che sarebbero «infondate e false», chiarendo punto per punto: «Non siamo entrati forzando nessuna porta o finestra; la didattica è sempre continuata in Dad durante l’occupazione e anche successivamente, in data primo febbraio, noi stessi abbiamo seguito le lezioni dall’edificio; abbiamo sempre garantito l’ingresso agli studenti e alla segreteria lasciando anche libero il primo piano; non sono stati individuati danni effettivi e gravi all’edificio». 

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Il 24 febbraio la dirigente Clotilde Paisio aveva pubblicato una smentita sul sito ufficiale del liceo Vico «riguardo presunte “punizioni esemplari”, da adottarsi a carico di studenti del Liceo» definendole «infondate e non rispondenti al vero». Una esternazione arrivata dopo che l’assessore comunale ai Giovani Alessandra Clemente aveva avuto con la dirigente una conversazione sui tre ragazzi, e li aveva difesi per aver occupato «per avere una scuola più sicura». Anche all’assessore Clemente la dirigente garantì che avrebbe portato avanti la vicenda «con estremo equilibrio, mettendo sempre al centro l’interesse primario degli studenti, nell’esercizio democratico dell’istituto scolastico, che si fonda su organi collegiali come il Consiglio d’Istituto, e nello spirito di mettere in atto azioni educative a sostegno degli studenti». Tutti si aspettavano una sanzione morbida, di massimo cinque giorni, ma ogni giorno di attesa ha impensierito gli studenti. E infatti così è stato. I compagni di scuola e dei collettivi di altri istituti (che per loro hanno anche manifestato con un presidio davanti al Vico) sono amareggiati per la batosta dei dieci giorni, soprattutto dopo due settimane di tensione e forte stress per Beatrice, Luca e Gabriele. Che continuano a respingere ogni capo d’accusa. 

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