Napoli, pasticcio Tari: bollettini in ritardo per 330mila famiglie napoletane

Il 16 dicembre scade il termine per il saldo: e c'è chi teme di dover pagare la mora

Mai consegnati gli avvisi di pagamento per posta ordinaria
Mai consegnati gli avvisi di pagamento per posta ordinaria
di Valerio Esca
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 23:05 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 18:59
4 Minuti di Lettura

Pasticcio Tari, 330mila bollettini in ritardo. Entro domani i cittadini napoletani avrebbero dovuto versare il saldo della tassa dei rifiuti al Comune di Napoli, ma gli avvisi di pagamento non sono mai arrivati a destinazione. Perché? Il vettore che avrebbe dovuto consegnare materialmente la posta non lo ha fatto, almeno per il momento.

Un disservizio che ha mandato in confusione i cittadini. C’è chi ha provato a chiedere agli uffici di corso Arnaldo Lucci il motivo della mancata ricezione e chi teme di ricevere una cartella maggiorata dalla mora tra qualche mese. «Noi abbiamo consegnato i file il 23 ottobre scorso» spiegano dagli uffici. E allora come mai questo ritardo? Sembra che il problema - fanno sapere da piazza Municipio - sia legato «alla stampa» degli oltre 300mila avvisi. 

Le utenze totali sono 370 mila, delle quali 40mila inviate via pec. «Per queste ultime - rimarcano da Palazzo San Giacomo - non c’è alcun problema o difficoltà.

Arrivano regolarmente tramite posta elettronica certificata. Le altre invece arriveranno nei prossimi giorni». Si tratta di 330mila avvisi di pagamento, ovvero il 90 per cento delle utenze registrate presso il Municipio. Una falla nel sistema che ha messo in allerta i cittadini. Sul sito del Comune si legge: «L’ufficio invia gli avvisi di pagamento, prima della scadenza, tramite posta ordinaria. Se l’avviso non rispecchia la reale situazione del contribuente, lo stesso deve calcolare autonomamente la tassa da versare e comunicare all’ufficio Tari le eventuali variazioni da apportare alla propria posizione, inviando la relativa istanza via raccomandata al servizio di Corso Arnaldo Lucci, oppure via mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica».

Al netto delle difformità spesso riscontrate dagli utenti - le cosiddette cartelle pazze - la preoccupazione maggiore è quella relativa ad eventuali importi gonfiati a causa dei ritardi relativi ai pagamenti. Su questo però da Palazzo San Giacomo assicurano «non ci saranno gabelle maggiorate». Come si arriva alla data del 16 dicembre? Il pagamento dell’acconto Tari avviene o attraverso un’unica soluzione o in tre soluzioni: le scadenze acconto sono state fissate quest’anno nel 16 maggio la prima, il 16 luglio la seconda, il 16 settembre la terza; l’alternativa è pagare l’acconto in un’unica soluzione il 16 giungo. La scadenza del saldo finale resta quella del 16 dicembre. 

Da piazza Municipio ci tengono a ricordare, inoltre, che «il versamento della Tari è in autoliquidazione». In sostanza «il contribuente è tenuto al versamento di quanto dovuto, alle scadenze previste, anche se non riceve l’avviso di pagamento. Per il calcolo della tassa dovuta e per la stampa dell’F24 è possibile utilizzare il simulatore di calcolo messo a disposizione dall’Ente collegandosi al sito istituzionale del Comune». Come a dire: avvisi o meno bisogna pagare lo stesso.

Una modalità che si scontra con la realtà delle cose. Difficile immaginare un anziano o semplicemente chi ha meno dimestichezza con la tecnologia, a calcolarsi da solo il compenso da pagare. Ma il Comune ci tiene ad evidenziare: «Sugli avvisi bonari della Tari non c’è un ritardo delle Poste, ma solo un ritardo nella relativa stampa: nelle prossime ore le bollette verranno recapitate e non verrà applicata alcuna mora». È lecito chiedersi a questo punto di chi sia la responsabilità: se Palazzo San Giacomo ha inviato in tempo i file e Poste sta procedendo all’invio degli avvisi di pagamento, cosa non ha funzionato? I ritardi sarebbero dovuti ad una procedura errata messa in campo dall’addetto alla stampa dei bollettini, al quale si affida il Comune. Si tratta di una società esterna, alla quale è stata aggiudicata una gara lo scorso anno per il recapito degli atti tributari di competenza dell’area entrate. Gli operatori che avrebbero dovuto consegnare a Poste i plichi contenenti gli avvisi non avrebbero prenotato l’appuntamento con Poste, ma si sarebbero presentati in accettazione con migliaia bollettini da spedire. 

Video

Un corto circuito che ha rallentato i tempi di invio. «È assurdo che il Comune si sia ridotto all’ultimo minuto - tuona Salvatore Guangi, consigliere comunale di Fi e membro dell’opposizione in commissione Bilancio - Al netto di chi sia la colpa non è pensabile un disservizio del genere da parte del Comune della terza città d’Italia. Chiediamo che la giunta preveda immediatamente una delibera attraverso la quale si differisca la data di scadenza del saldo Tari. Non ci si può basare certo sulle parole trapelate dal Palazzo rispetto alla mancata applicazione della mora relativa ai ritardi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA