Napoli zona rossa, strade deserte e pasticcerie aperte: «Ma siamo pronti a chiudere»

Napoli zona rossa, strade deserte e pasticcerie aperte: «Ma siamo pronti a chiudere»
di Paola Marano
Domenica 15 Novembre 2020, 17:00 - Ultimo agg. 18:39
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Napoli si risveglia in zona rossa e la città della domenica mattina cambia faccia. Le piazze principali del centro e le strade dello shopping, prese d’assalto ieri per l’ultimo aperitivo e qualche acquisto dell’ultim’ora, stamattina appaiono semideserte a causa delle nuove restrizioni previste dall’ordinanza del ministro Speranza, che classificano l’intera regione Campania tra le aree più a rischio contagio. Per strada molti i presidi delle forze dell’ordine e dell’esercito: a piazza Trieste e Trento la polizia municipale effettua controlli sulle poche auto in circolazione. Alcune attività tengono su le serrande e qualcuno non perde la voglia di prendere un caffè da portar via nel bar di fiducia vicino casa, o comprare il classico vassoio di paste. Ma le persone si contano sulle dita di una mano e molte pasticcerie, che già di solito lavorano principalmente con l’asporto, unico servizio attualmente consentito, non riescono a tirare avanti. 

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«Restiamo aperti solo con la sede centrale alla Sanità perché non possiamo permetterci di mantenere aperti tre negozi – spiega una delle proprietarie di Poppella Rita Scognamiglio dalla sede di via Santa Brigida -  Non ce la facciamo, da una settimana stiamo lavorando poco e abbiamo 45 dipendenti che non riusciamo più ad aiutare. Oggi stiamo lavorando un po' con Uber, ma per il resto zero».  Anche una dipendente della catena Casa Infante racconta che la società lascerà aperti solo alcuni punti vendita, mentre oltre al delivery avviato tramite portali, l’attività specializzata nella produzione di gelato artigianale organizzerà consegne a domicilio su chiamata. La storica azienda di cioccolato Gay Odin punta invece sul digitale con la messa a punto di un’applicazione per poter ordinare prodotti e riceverli direttamente a casa. Già stamattina la saracinesca di Pintauro in via Toledo, famoso per le sue sfogliatelle, era calata.

Aperte ai fedeli le porte delle chiese per la funzione domenicale. 

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