Noemi, condannati i due fratelli pistoleri: 18 anni ad Armando, 14 anni ad Antonio

Noemi, condannati i due fratelli pistoleri: 18 anni ad Armando, 14 anni ad Antonio
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 23 Luglio 2020, 15:55 - Ultimo agg. 24 Luglio, 11:16
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Condannati Armando e Antonio Del Re, rispettivamente a 18 anni e 14 anni di carcere. Sono stati ritenuti responsabili del ferimento della piccola Noemi in piazza Nazionale, a maggio del 2019, durante un agguato finalizzato ad uccidere Salvatore Nurcaro, sopravvissuto miracolosamente. Lo ha disposto il gup Caputo. 
 

 

Dopo due ore di camera di consiglio, dunque, arrivano le condanne per i due fratelli che si sono sempre dichiarati innocenti. Una mattinata carica di tensione, scandita dalla presenza in aula dei familiari delle persone indicate come parte offesa. A partire dai genitori della piccola Noemi, vale a dire Fabio Staiano e Gaetana Esposito, che hanno vissuto un calvario interminabile dopo il ferimento della bambina di quattro anni; in aula era presente anche Immacolata Molino, nonna della piccola, rimasta ferita dopo l’agguato di piazza Nazionale.

Una sentenza che accoglie le conclusioni dei pm, i magistrati Antonella Fratello e Simona Rossi, in un processo che ha visto presenti accanto alla famiglia della bambina un pezzo di istituzioni e di associazioni. Questa mattina il sindaco Luigi De Magistris è giunto in aula per attestare la propria presenza al fianco delle vittime di camorra, mentre al processo hanno assistito ad ogni udienza l’assessore Alessandra Clemente, ma anche le altre associazioni ammesse come parte civile, vale a dire Libera (ieri rappresentata da don Tonino Palmese), Fondazione Polis e lo stesso Comune di Napoli (difesi dagli avvocati Vincenza Rando, Celeste Giliberti e Marco Buzzo).
 

​Difesi dai penalisti Claudio Davino, Antonietta Genovino e Leopoldo Perone, i due fratelli Del Re hanno sempre provato a sostenere la loro estraneità rispetto alle accuse. Per loro pa richiesta era di venti anni di reclusione. Ha invece rinunciato a comparire Nurcaro, target numero uno di un agguato che ha colpito l’infanzia di una bambina che passeggiava assieme alla mamma sotto casa. 
 
 

«Noi abbiamo sempre cercato giustizia e non vendetta: è sempre stato questo il nostro obiettivo. Con le leggi che ci sono in Italia possiamo dire che siamo soddisfatti anche se per noi, quello che ci hanno fatto, non sarebbero stati sufficienti neppure cento anni di carcere per il dolore che ci hanno provocato». È questo il primo commento di Fabio, il papà della piccola Noemi.
 

«È un segnale importante che è stato dato a noi come famiglia ma anche a tutta la città e al Paese», ha detto ancora Staiano che ha ringraziato la magistratura commentando anche la presenza del procuratore Melillo alla lettura della sentenza. «Anche il sindaco - ha poi aggiunto il papà di Noemi - si è trattenuto con noi per circa un'ora.
Ci ha manifestato la vicinanza e la solidarietà sua personale, dell'amministrazione e anche di tutta la città. Ci sentiamo spesso - ha detto ancora Fabio - e ci siamo visti anche la scorsa settimana: ci è stato molto vicino in questa triste vicenda». «Adesso andiamo da Noemi - ha poi concluso il papà - per farla stare serena». 

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