Virus e dissesti a Napoli: palazzo sgomberato a Montesanto, gli sfollati da parenti o nella scuola

Virus e dissesti a Napoli: palazzo sgomberato a Montesanto, gli sfollati da parenti o nella scuola
di Oscar De Simone
Giovedì 12 Marzo 2020, 20:38 - Ultimo agg. 13 Marzo, 07:07
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In questi giorni di emergenza da coronavirus c'è chi in casa proprio non può rimanerci. Si tratta di alcune famiglie – almeno una decina – allontanate da un palazzo al civico 24 di via Ventaglieri a Montesanto. Uno stabile sgomberato nel pomeriggio di oggi, in via precauzionale, a causa della rottura di una conduttura idrica dell'Abc. 
Già da ieri gli abitanti del palazzo, raccontano di essersi resi conto del problema osservando la difficoltà della chiusura delle porte e del cancello d'ingresso anche se – dopo una prima analisi effettuata dai pompieri – il guasto non dovrebbe aver provocato danni alle strutture. Anche in strada però, i sampietrini hanno iniziato a distanziarsi generando una piccola voragine che ha interessato anche il marciapiede adiacente.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la protezione civile, la Napoli servizi ed i rappresentanti della II Municipalità. Tutte le famiglie di origine italiane, a quanto si apprende, sembrano aver trovato rifugio da amici e parenti che dovrebbero ospitarli al massimo sino a domani. Cosa diversa per quindici persone di origini srilankesi che verranno probabilmente alloggiate nei locali della scuola materna Martinelli.
«Questa emergenza – dichiara il presidente della II Municipalità Francesco Chirico – capita in un momento difficile e proprio per questo stiamo cercando di dare la massima assistenza alle famiglie. Sembra che il problema non sia particolarmente complesso e che il palazzo non sia in pericolo di crollo. Contiamo al massimo in un paio di giorni, di ricollocare le famiglie nelle loro case. Evidentemente la conduttura è da sostituire perchè nel corso degli ultimi due anni, ha sempre presentato questo genere di problemi». 
Lo stabile infatti, si trova accanto ad un altro edificio in cui – nel Novembre del 2018 – si registrarono le stesse problematiche con lo sgombero di una ventina di famiglie.

 
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