«Non solo cortei», i ragazzi di Greta ripartono da Napoli: assemblea al Castel dell'ovo

«Non solo cortei», i ragazzi di Greta ripartono da Napoli: assemblea al Castel dell'ovo
di Giuliana Covella
Domenica 6 Ottobre 2019, 09:00 - Ultimo agg. 13:43
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«Cambiamo il pianeta per il nostro futuro». Un concetto semplice che ha unito tutti gli attivisti radunatisi a Castel dell'Ovo, dove si è svolta la prima giornata della seconda assemblea nazionale del Fridays For Future Italia, che ha scelto Napoli come portabandiera della salvaguardia ambientale di cui la 16enne svedese Greta Thunberg è diventata il simbolo mondiale. Sui torrioni del castello si sono incontrati i giovani delle 180 realtà locali del Paese che rappresentano il movimento di lotta per lo sviluppo sostenibile e contro i cambiamenti climatici: oggi la giornata conclusiva con l'assemblea plenaria.
 
Da Bologna, Venezia, Roma, Torino, Padova, Treviso, Milano, Pisa, alle isole sono stati oltre 500 i ragazzi giunti in città per confrontarsi sui temi ecologisti e, soprattutto, dar vita a un movimento che parta dal capoluogo campano. Intanto ieri mattina gli attivisti hanno manifestato contro i combustibili fossili fuori alla Q8 di via Brecce.

«Blocchiamo i combustibili fossili»: questo lo slogan urlato a squarciagola durante il blitz degli attivisti di Fridays For Future ieri mattina nell'area Q8 di San Giovanni a Teduccio. Un centinaio di persone con tute bianche addosso hanno inscenato una protesta pacifica fuori allo stabilimento di via Brecce, a poche ore dall'inizio della seconda assemblea nazionale del movimento ispirato da Greta Thunberg. «Ancora una volta abbiamo messo in atto una pratica di blocco - hanno spiegano i manifestanti - contro la dipendenza dai combustibili fossili e contro l'utilizzo di qualsiasi sostanza inquinante. Come già fatto lo scorso 7 settembre a Venezia, dove organizzammo una giornata di blocco finanche sul Red Carpet della Mostra del Cinema». A sostegno dei manifestanti Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi: «Quel deposito va assolutamente delocalizzato per i gravi rischi per l'ambiente».

«Da questa due giorni uscirà un report che affronterà lati tecnici, logistici e contenutistici per capire le varie istanze prese durante l'assemblea di Milano e creare un fronte comune che parta da Napoli». Vincenzo Mautone, tra i portavoce del Fridays For Future partenopeo, ha accolto centinaia di militanti provenienti da tutta Italia nella prima delle due giornate dedicate all'assemblea nazionale. Tra questi Monica Capo, referente degli Insegnanti per il Futuro, promotrice della merenda sostenibile a scuola e madre di due figli di 12 e 14 anni «ambientalisti sin da piccoli». «Da dodici anni faccio battaglie per il nucleare, l'acqua pubblica e la Terra dei Fuochi - spiega - oggi qui c'è una bella partecipazione di ragazzi da tutta Italia. Questa è la nostra forza. Obiettivo è darsi un'organizzazione migliore, apartitica e senza scopo di lucro». «Mi sono interessato alla questione rifiuti, inceneritori e discariche che il territorio campano vive da anni - dice Alberto Lamparelli, 21 anni, studente di Giurisprudenza a Napoli - Con la nostra azione cerchiamo di smuovere le coscienze. Come al McDonald's, tra i principali responsabili dell'emissione di CO2 nell'aria e con il blocco alla Q8 per dire mai più combustibili fossili e distruzione ambientale per i profitti». Per Davide Ramelli, 22enne di Bologna, «questa è una battaglia per il nostro futuro. Mi aspetto un netto rifinanziamento della ricerca, un'università che sia accessibile a tutti e soprattutto pubblica, al di fuori degli interessi delle aziende».
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