Omicidio a Boscotrecase, fermato imprenditore: ha ucciso Ariosto dopo una lite

Omicidio a Boscotrecase, fermato imprenditore: ha ucciso Ariosto dopo una lite
di Dario Sautto
Venerdì 4 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 21:20
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Un solo colpo di pistola, esploso con l'intenzione di uccidere. È morto così Gaetano Ariosto, 49enne residente a San Giovanni a Teduccio con diversi precedenti alle spalle, ammazzato in quello che sembrava un agguato di camorra nel primo pomeriggio di ieri all'interno di un cantiere edile di Boscotrecase. Ritenuto legato agli ambienti del clan Mazzarella e dei Luongo-D'Amico, in contrasto con i Rinaldi, Ariosto è stato ucciso tuttavia per questioni di natura personale. Appena un'ora dopo il delitto, infatti, nella caserma dei carabinieri di Boscoreale si è presentato spontaneamente Antonio P., imprenditore di 43 anni residente a Torre Annunziata, che ha confessato di avergli sparato al culmine dell'ennesima lite per questioni economiche. 

Il delitto è avvenuto all'interno di un locale affacciato su strada, fino a qualche mese fa un minimarket, di via Rio, a poca distanza dal Municipio di Boscotrecase.

Posizionate all'esterno si trovano due telecamere, i cui filmati sono stati immediatamente acquisiti dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, nel corso di indagini lampo coordinate dalla Procura oplontina (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Alessandra Riccio). Nella serata, poi, è iniziato l'interrogatorio dell'imprenditore, titolare di una ditta edile che stava trasformando quel minimarket in una mensa. Lavori che andavano avanti da diversi mesi e che potrebbero aver causato non pochi diverbi tra Ariosto e il 43enne. L'interrogatorio è andato avanti fino a tarda ora, dunque solo nella notte il pubblico ministero ha firmato il decreto di fermo d'indiziato di delitto nei confronti del 43enne. 

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Una vicenda ancora tutta da chiarire, sulla quale la Procura di Torre Annunziata sta mantenendo il più stretto riserbo, poiché potrebbe essere ben più complessa di una semplice lite degenerata fino a sfociare in un efferato delitto. Non è un dettaglio irrilevante il fatto che l'imprenditore sia arrivato nel cantiere armato: probabilmente aveva un appuntamento preciso con Ariosto per chiarire qualche questione in sospeso, ed ha esploso un solo colpo di pistola, non lasciando scampo al 49enne. Il nome di Ariosto compariva in uno degli omicidi di camorra più inquietanti degli ultimi anni, per molti diventato l'omicidio dello zainetto. La vittima, Luigi Mignano, cognato del boss Ciro Rinaldi detto «mauè», fu ammazzato il 9 aprile 2019 nei pressi di una scuola di San Giovanni a Teduccio mentre accompagnava il nipotino. Dal racconto di un collaboratore di giustizia era spuntato proprio il nome di Ariosto come una delle vittime delle varie vendette trasversali tra i Rinaldi e i rivali dei Luongo-D'Amico federati dei Mazzarella. «Francesco Rinaldi raccontò il pentito dopo essere stato picchiato da dieci di noi per la storia dello scooter, andò presso la paninoteca di Gaetano Ariosto e buttò a terra il furgone dei panini e picchiò chi stava facendo i panini». Quel raid scatenò la vendetta di sangue dei D'Amico, che uccisero Mignano nonostante si trovasse in compagnia del nipotino. I killer - tra i quali il fratello di Gaetano Ariosto, Pasquale, condannato poi all'ergastolo - non si fermarono neanche davanti alla presenza del bambino, che rimase miracolosamente illeso. Oltre a Pasquale Ariosto, in primo grado sono stati condannati all'ergastolo Umberto Luongo (braccio destro di Umberto D'Amico e promosso a referente del clan nel comune di San Giorgio a Cremano) e altri cinque complici. 

 

Tutt'altra storia quella avvenuta ieri pomeriggio nel piccolo cantiere edile. Un locale commerciale ora posto sotto sequestro dalla Procura di Torre Annunziata, in attesa di ulteriori rilievi che saranno eseguiti nei prossimi giorni. Sotto sequestro anche un'automobile parcheggiata all'esterno del locale, con la quale era giunto sul posto l'operaio. Anche la salma resterà a disposizione del magistrato, in attesa dell'autopsia di rito, che sarà eseguita nei prossimi giorni. Un esame che servirà più che altro per i rilievi balistici. 

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