Paranza dei bambini, scarcerato Ciro Contini: era accusato dell'omicidio di Luigi Galletta

Paranza dei bambini, scarcerato Ciro Contini: era accusato dell'omicidio di Luigi Galletta
Mercoledì 19 Ottobre 2022, 11:00
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È stato il Tribunale del Riesame di Napoli a scarcerare Ciro Contini, finito al centro di una inchiesta su uno dei delitti più efferati consumati dalla cosiddetta paranza dei bimbi. I giudici hanno revocato la misura cautelare che era stata firmata a carico del presunto esponente dell'omonima organizzazione camorristica radicata tra la zona di Vasto e Arenaccia, anni fa ritenuto vicini alla cosiddetta paranza dei bimbi. Al centro delle indagini finisce il delitto di Luigi Galletta, giovane meccanico incensurato che venne ammazzato nel corso di una strategia di cieca violenza operata dalla cosiddetta paranza dei bimbi.

Stando alle accuse, Galletta pagò con la vita la sua impossibilità a fornire elementi sul covo di un cugino ritenuto legato a un gruppo avversario alla paranza. Era un lavoratore, un soggetto che non aveva alcun contatto con i clan, quindi impossibilitato a fornire elementi su storie che non gli appartenevano. Fatto sta che per questa vicenda è finito sotto accusa uno dei minori della paranza che faceva capo a Emanuele Sibillo (oggi è ovviamente maggiorenne e sta scontando la condanna rimediata in primo grado), mentre il quadro di accuse è apparso meno granitico per il secondo soggetto finito sotto inchiesta. 

 

Difeso dal penalista Giovanni Abet, Ciro Contini è stato scagionato dal Riesame. È stato il penalista a dimostrare alcuni punti critici legati alla misura cautelare a carico di Contini, in particolare a proposito di quel camminava assieme rispetto all'esecutore materiale.

Una frase che non ha convinto i giudici del Riesame, che tiene comunque aperto il caso sotto il profilo delle responsabilità del delitto.

Detenuto per altre accuse, Ciro Contini ottiene la revoca della misura cautelare, mentre resta aperta l'inchiesta a proposito dell'agguato nei confronti di un ragazzo di 21 anni colpito a morte mentre lavorava, estraneo alla camorra ma costretto a subire un destino atroce senza un reale motivo. 

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