Pedofilia a Napoli, bidello condannato e arrestato: avances a scuola su 4 studentesse

Pedofilia a Napoli, bidello condannato e arrestato: avances a scuola su 4 studentesse
di Leandro Del Gaudio
Sabato 15 Giugno 2019, 09:23
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Giustizia lampo, esemplare, giustizia giusta e definitiva. In pochi mesi, sono stati celebrati tre gradi di giudizio a carico di un bidello, accusato di episodi di pedofilia, reato per il quale è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione. Ed è stato poi arrestato il giorno dopo la pronuncia dei giudici, con un'esecuzione da tempi svizzeri.

Ma andiamo con ordine, a raccontare una vicenda nata dalla denuncia di quattro madri, dalla coraggiosa testimonianza di quattro donne, per le avance subite a scuola dalle rispettive figlie, per mano di un bidello che oggi ha 63 anni. I fatti risalgono ad un periodo che si estende tra il 2014 e il 2016 e hanno come teatro la scuola media Sabatino Minucci, in via Domenico Fontana, istituto conosciuto per l'alto livello qualitativo dell'offerta formativa erogata sul territorio.

Meno di un anno fa, l'avvio dell'indagine, che attraversa tutti e tre gradi di giudizio, consentendo al bidello di difendersi sempre e comunque a piede libero.

Processo rigorosamente a porte chiuse, come sempre accade quando ci sono minori e fasce deboli da tutelare, arriva la condanna a carico dell'unico imputato. Quattro anni di reclusione è il verdetto firmato in primo grado, in appello e in Cassazione. Mercoledì scorso la condanna definitiva, firmata dai giudici della Suprema corte, mentre appena il giorni dopo il verdetto - e siamo al 13 giugno - viene data esecuzione al provvedimento definitivo, grazie al lavoro dell'ufficio di esecuzione del pm Giancarlo Novelli, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Rosa Volpe.

 
IL CLAMORE
Ma torniamo alla storia della violenza consumata - scrivono gli inquirenti - in almeno quattro casi, il bidello ha consumato degli approcci fisici nei confronti di quattro ragazzine. Si tratta di studentesse che non avevano ancora compiuto 14 anni, costrette - secondo il racconto confermato dai giudici - a subire tentativi di adescamento e approcci fisici all'interno di aule vuote. In tutti questi casi, ci sono elementi in comune: le bambine tornavano a casa sotto choc e, solo dopo aver vinto il pudore iniziale, sono riuscite a raccontare quanto avevano subito.
Episodi complessi, come sempre accade quando le vittime hanno un'età così giovane, che sono stati seguiti da personale specializzato delle forze dell'ordine, con tanto di assistenza da parte di medici e professionisti in campo psicologico.

Anche in aula, sia in primo grado che in appello, sono state decisive le testimonianze offerte dalle parti offese e dalle stesse madri delle alunne. Versioni ritenute credibili, coincidenti, anche alla luce del fatto che riguardano un periodo di tempo di due anni, quindi in circostanze slegate le une dalle altre. Siamo ad ottobre del 2016, quando si fa avanti la prima madre, che solleva l'attenzione sulla storia del bidello, sulle sue pretese sessuali nei confronti della figlia. Segue un certo clamore - anche sotto il profilo mediatico - che spinge anche altre genitrici ad uscire allo scoperto, a rivolgersi alle forze dell'ordine, fino a segnalare altri tre episodi su cui è concentrata l'azione investigativa e l'attenzione degli stessi giudici. Celebrati i tre gradi di giudizio, bidello condannato, si spalancano le porte del carcere, per una sentenza a quattro anni da scontare in cella.

 
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