Picchiata col figlio in braccio,
trasferimento in una località sicura

Picchiata col figlio in braccio, trasferimento in una località sicura
di Francesco Gravetti
Lunedì 13 Maggio 2019, 08:41
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Un ruzzolone dalle scale, al termine di una lite violenta, che ha finito con l'allertare i vicini di casa: sono arrivate così le manette per un 34enne di San Gennaro Vesuviano, accusato di aver aggredito a calci e pugni la propria convivente. Per sfuggire alla furia dell'uomo, la donna è, appunto, caduta dalle scale del suo appartamento: in braccio aveva il figlio di appena due anni e mezzo. Entrambi sono finiti in ospedale, medicati dal personale del nosocomio di Nola. Il fatto è avvenuto in via Cicelle, l'altra notte: tra l'uomo e la donna c'è stata una discussione. Urla e strepiti, poi subito il 34enne è passato alle maniere forti. Le successive indagini dei carabinieri hanno consentito di appurare che anche in passato l'uomo aveva fatto più volte ricorso alla violenza per avere ragione della donna, che ha 30 anni.

CALCI E PUGNI
Di certo, l'altra notte il compagno della donna l'ha presa a calci e pugni. Una serie di atti aggressivi che ha indotto la 30enne a tentare la fuga. Ha preso in braccio il figlio, ha aperto la porta dell'abitazione ed ha provato ad andare via. La fretta e la paura, tuttavia, hanno giocato un brutto scherzo: la donna è caduta dalle scale rovinosamente. La circostanza ha comunque richiamato l'attenzione degli abitanti della zona, che hanno immediatamente avvisato le forze dell'ordine. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Piazzolla di Nola: i militari hanno raccolto la testimonianza della vittima e, innanzitutto, hanno provveduto a farla ricoverare in ospedale insieme al figlio. Alla madre, i medici hanno diagnosticato una serie di contusioni su tutto il corpo ed in particolare e all'addome ed alcune escoriazioni alla faccia e al naso. Guarirà in 15 giorni. Al bambino, invece, sono state diagnosticate escoriazioni al volto guaribili in 5 giorni. Nulla di grave, per fortuna. Ma resta la paura per quel compagno violento che, dopo l'intervento dei militari, è nel carcere di Poggioreale. I carabinieri, infatti, hanno approfondito la questione ed hanno ricostruito la dinamica dell'aggressione. Non solo: nel corso dei successivi accertamenti, effettuati per meglio conoscere la situazione della casa di via Cicelle, è stato appurato che in passato c'erano stati altri episodi di violenza, finora mai denunciati.

 
I PRECEDENTI
Un clima di terrore, sostenuto a fatica per il timore che potesse ulteriormente degenerare. Era stata soprattutto la paura a fermare la donna, che aveva preferito subire in silenzio piuttosto che mettersi ancora contro il marito, col rischio di possibili ritorsioni. Alla fine, la lite culminata con la caduta dalle scale ha consentito alle forze dell'ordine di fare luce su una storia di vessazioni che durava da tempo. Ecco perché ai polsi del 34enne sono scattate le manette. Trasferito in cella, sarà interrogato nelle prossime ore dal giudice che deve decidere se confermare l'arresto. Per la donna, invece, è partita l'assistenza dei servizi sociali del Comune di San Gennaro Vesuviano. Saranno i funzionari dell'ente ad aiutarla e a provare a darle un futuro diverso dalla sua attuale vita, lontano dai soprusi e della cieca violenza, anche perché con lei c'è un bambino che, pur molto piccolo, ha vissuto in prima persona il dramma di un'aggressione che solo per un caso non si è trasformata in tragedia. Non è escluso che il giudice possa decidere di disporre il trasferimento della donna in una località sicura, lontano da San Gennaro Vesuviano. Sarà una scelta che maturerà, tuttavia, nei prossimi giorni. Intanto, il 34enne resta a Poggioreale, a meditare sul suo gesto assurdo.
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