Pozzuoli. «Caronte» va in pensione: addio grotta della Sibilla

Pozzuoli. «Caronte» va in pensione: addio grotta della Sibilla
di Pasquale Guardascione
Martedì 20 Ottobre 2015, 15:27
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POZZUOLI. Sono circa nove mesi che la grotta Bagno della Sibilla sulla sponda orientale del lago d'Averno è chiusa ai visitatori. Il sito archeologico decantato da Virgilio e Omero è interdetto alle visite: Carlo Santillo, accompagnatore storico della grotta soprannominato “Caronte”, oggi 86enne e pensionato, accusato gli acciacchi di vecchiaia che non gli consente più di fare da guida.



Già a settembre dello scorso anno la grotta rimase chiusa per un po' di tempo sempre per le condizioni fisiche del signor Santillo che, poi, si riprese e ritornò a fare da “cicerone” per alcuni mesi. «Le mie condizioni di salute non mi permettono più di prendermi cura della grotta» ha detto il signor Santillo. E così il sito resta abbandonato con sterpaglie, rifiuti di ogni genere, escrementi di animali e preservativi in bella mostra lungo il sentiero che dalle sponde dello specchio acqueo conduce fino al cancello della grotta. Oltre alla vegetazione che ha cominciato ad invadere il percorso esterno del sito archeologico. «E' un vero peccato che la grotta sia ridotta in questo stato – afferma Giulio Gambardella di Flegreando - la nostra associazione dal 2006 ha svolto due rappresentazioni teatrali all'anno al suo interno ed, inoltre, per la sua suggestione è uno sito di grande attrattiva molto richiesto e visitato fino a due anni fa». La grotta è uno dei camminamenti militari di epoca romana scavati da Agrippa nel 37 a.c. quando bonificò il lago d'Averno creandovi il porto Julius durante la guerra civile tra Ottaviano e Pompeo. Si trova in una proprietà privata. Il signor Carlo Santillo oltre ad essere il custode per anni a proprie spese si è occupato della manutenzione. Una tradizione difamiglia dalla fine dell'800. Dai tempi del capostipite Lorenzo Del Giudice, di cui il nonno del signor Santillo, Carlo, sposò una delle sette figlie. «Allora la strada che da Lucrino portava alla grotta era ammantata di brecciolino e mio nonno che, poi, divenne custode della grotta se ne prendeva cura spianando e bagnando il terreno per evitare che al passaggio delle carrozze si levasse polvere» afferma il signor Santillo. Poi, fu la volta del padre Alessandro e dal 1946 il signor Carlo iniziò ad aiutare il padre, nonostante fosse anche impiegato alle poste, cosa che ha fatto, poi, a tempo pieno dal 1995. La grotta fu scoperta durante gli scavi archeologici promossi dai Borbone nel 1750 e successivamente nel 1792, è lunga duecentocinquanta metri ed è famosa per la sua discesa agli inferi, un budello scavato a gomito nella roccia che conduce a un corso d'acqua. In passato il fiumiciattolo si poteva guadare solo trasportati sulle spalle da un moderno “Caronte” per poter visitare le stanze della Sibilla sull'altro versante, poi, dal 1930 fu possibile visitarla a piedi.



«Mio nonno e mio padre hanno portato in spalla per farla visitare persone illustri come lo zar di Russia Nicola II°, donna Rachele Mussolini con il figlio Bruno, la regina Elena di Savoia, la contessa Pallavicini, Re Gustavo di Svezia e la principessa Maria José – conclude il signor Carlo Santillo - vederla abbandonata fa piangere il cuore».
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