Pozzuoli, stop al bando per il Rione Terra: «La governance sarà pubblica»

Pozzuoli, stop al bando per il Rione Terra: «La governance sarà pubblica»
di Gennaro Del Giudice
Mercoledì 3 Agosto 2022, 08:00
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Il primo stop è arrivato. Il Rione Terra non andrà alla società che ha vinto il bando per l'assegnazione del primo lotto e non avrà mai un gestore unico. È quanto ha stabilito ieri la giunta comunale di Pozzuoli presieduta dal neosindaco Luigi Manzoni, che ha votato all'unanimità la delibera con la quale si revoca la procedura di gara finita nel mirino della Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito di un'ampia indagine che vede, tra gli indagati per corruzione e turbativa d'asta, l'ex sindaco Vincenzo Figliolia e il dirigente nazionale del Pd Nicola Oddati. Il documento ora sarà sottoposto al voto del consiglio comunale. Un atto formale, atteso dalla nuova amministrazione comunale che si è avvalsa della «facoltà discrezionale di non procedere all'aggiudicazione, sia per le concrete ragioni sopravvenute che hanno riguardato il procedimento di gara (attualmente interessato da indagini della Procura di Napoli, con conseguente sequestro di tutta la relativa documentazione), che per operare una diversa valutazione dei presupposti che avevano indotto la precedente amministrazione a indire la gara».

Alla delibera, che segna uno spartiacque tra passato e futuro, si è giunti dopo una lunga serie di valutazioni, studi e relazioni tecniche tra cui la relazione della Deloitte, incaricata nei mesi scorsi di valutare il piano economico-finanziario presentato dalla società vincitrice del bando per la gestione, della durata di 18 anni, del primo lotto di immobili composto da un albergo diffuso (84 camere per 185 posti letto), un ristorante, due bar e quindici tra botteghe e negozi commerciali.

A ciò è seguito l'incarico a uno studio legale per la redazione di un parere pro veritate in ordine alla legittimità del provvedimento di revoca della deliberazione del 16 aprile dello scorso anno con la quale il consiglio comunale aveva stabilito tempi e modalità per la concessione, a un gestore unico, del Rione Terra dando il via all'indizione della gara d'appalto vinta da una società di Parete.

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È stato anche dato mandato a un penalista di attivare ogni forma di tutela per l'Ente che si costituirà parte civile in un eventuale procedimento giudiziario. La definitiva parola fine è attesa per venerdì prossimo, quando il primo consiglio comunale dell'era Manzoni sarà chiamato a votare la delibera che, oltre all'annullamento, propone «alla luce della rinnovata valutazione degli interessi pubblici inerenti la gestione dell'antica rocca», l'individuazione di un diverso modello di governance per la gestione e valorizzazione culturale dell'intero compendio immobiliare che, «pur nella partecipazione e nel coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, dovrà garantire il mantenimento della governance in capo all'Amministrazione pubblica escludendo l'ipotesi dell'affidamento a un unico concessionario». Attraverso la delibera, inoltre, il Comune di Pozzuoli si riserverà di definire il nuovo modello attraverso una gestione in house, forme di partenariato pubblico-privato o eventualmente attraverso la costituzione di una Fondazione di partecipazione, ipotesi quest'ultima che richiederebbe tempi di attuazione più lunghi. Entusiasta Manzoni: «Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto, abbiamo restituito il Rione Terra a tutti i puteolani. Questo è un passaggio fondamentale nella storia della nostra città. Quel luogo rappresenta la nostra storia e il nostro futuro, e abbiamo il dovere di prendercene cura e di deciderne le sorti». 

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