Prestiti usurai a imprenditori con tassi del 275% mensile, tre arresti nel Napoletano

Prestiti usurai a imprenditori con tassi del 275% mensile, tre arresti nel Napoletano
Venerdì 19 Giugno 2020, 12:46 - Ultimo agg. 13:46
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L'accusa è di aver fatto prestiti per 3 milioni ad imprenditori che erano in difficoltà economiche con tassi fino al 275 per cento. Con questa accusa i militari della Guardia di Finanza hanno arrestato a Torre del Greco tre persone. Per due è stata disposta la custodia cautelare in carcere; la terza è ai domiciliari. Disposto anche il sequestro di beni per 400mila euro.

L'indagine è partita a seguito della denuncia presentata da due imprenditori operanti nel settore della commercializzazione del corallo. I tre indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di usura ed estorsione. Le vittime sono imprenditori che hanno attività in diverse regioni, tra cui Campania, Toscana, Lombardia e Veneto. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, al termine di una complessa indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Napoli alla compagnia di Torre del Greco. Sulla base degli elementi acquisiti attraverso indagini tecniche e documentali, emergevano condotte illecite ascrivibili ai soggetti sottoposti agli arresti dato che sono stati riscontrati prestiti usurari per oltre 3 milioni di euro a diversi operatori economici in stato di necessità, con interessi fino al 275% su base mensile. Perquisizioni sono in corso tra Napoli e Milano. 
 


Per avere 400mila euro bisognava restituirne almeno 700mila: a inchiodare i tre usurai ci sono anche le conversazioni tra le vittime e i loro aguzzini. In una, in particolare, intercettata dagli investigatori, uno degli indagati è particolarmente eloquente sui tassi di interesse che applicava a chi si rivolgeva a lui per un prestito. E se le vittime, tutti imprenditori peraltro di diverse località d'Italia, non riuscivano ad onorare i propri debiti, perdevano le loro aziende e le loro proprietà.

Le indagini sono iniziate nel 2017, dopo la denuncia di due imprenditori che operano nel settore della lavorazione del corallo, entrambi di Torre del Greco, finiti in un giro di usura per un prestito da 380mila euro. Dagli accertamenti i finanzieri di Torre Annunziata si sono accorti che gli usurai avevano altri filoni di finanziamenti illeciti in diverse località d'Italia. Gli imprenditori coinvolti come vittime nel giro di usura stimato dalla Guardia di Finanza in circa tre milioni di euro sono toscani, campani, lombardi e veneti. A gestire l'attività illecita erano tre napoletani, due imprenditori e un commercialista, che solo formalmente sono risultati residenti in Svizzera, di fatto sono domiciliati a Milano ma avevano punti d'appoggio a Napoli: e l'usura, infatti, si concretizzava a casa della madre di uno degli indagati. Solo formalmente due degli indagati sono risultati essere degli imprenditori, in particolare del settore abbigliamento di «copertura». In realtà la stragrande maggioranza dei loro guadagni li facevano prestando denaro a tassi esorbitanti.

I casi di usura individuati dalle fiamme gialle risultano in provincia di Pistoia, a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, altri a Milano, Verona, a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Nella casa napoletana di uno dei due imprenditori, durante le perquisizioni, i finanzieri hanno trovato e sequestrato 135mila euro in contanti. Nel suo ufficio e in quelli degli altri indagati ne sono stati trovati oltre diecimila.

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