Pugliano, la crisi delle pezze: «Svolta con l'isola pedonale»

Pugliano, la crisi delle pezze: «Svolta con l'isola pedonale»
di Carla Cataldo
Sabato 19 Febbraio 2022, 09:58
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Tra palazzi diroccati e vicoli dimenticati sorge il mercato di Pugliano, il grande shop del vintage a cielo aperto di Ercolano conosciuto in tutta Italia come il mercato delle pezze di Resina. Il mercato ha conosciuto, dal momento della sua creazione ad oggi, attimi di splendore e momenti di stasi che oggi si fanno sentire più forte. 

La storia comincia a metà degli anni quaranta subito dopo lo sbarco degli alleati in Italia. L'area che costeggia la basilica si trasforma in un centro per la rivendita di divise militari trafugate ai convogli americani o lasciate dagli americani stessi. Fanno in quegli anni l'apparizione i primi jeans. Il mercato si impone a partire dagli anni '60 con la vendita di vestiti usati che venivano venduti esponendoli direttamente sul suolo, dopo aver aperto le balle nelle quali erano contenuti. Superato il forte momento di crisi degli anni post terremoto del 1980, è tornato ad essere molto popolare per il ritorno di moda degli abiti vintage. Proprio per questa caratteristica viene anche utilizzato da diversi registi di cinema e teatro per l'acquisto di abiti di scena: I cento passi, La meglio gioventù, Prima dammi un bacio, sono solo alcuni dei tanti film che hanno utilizzato i capi storici venduti tra i vicoli del centro storico di Ercolano. I fasti di un tempo sono però un lontano ricordo. Agli inizi del nuovo millennio il mercato del vintage ha dovuto fare i conti con tante emergenze che hanno messo in crisi il settore.



La prima sfida sono stati i lavori dei riqualificazione della zona durati diversi anni e completati solo in parte che non hanno dato al mercato del vintage il volto sperato dai commercianti della zona Ma il colpo più duro è stato inflitto dalla pandemia .

Il lockdown del 2020, i mesi di chiusura e le incertezze sul futuro hanno portato quasi ad un punto di non ritorno lo storico mercato delle pezze. A complicare le cose l'avvento dei tanti siti di second hand dove è possibile acquistare e vendere capi di seconda mano in ottime condizioni.  A rendere difficile la ripartenza e la rinascita della Portobello napoletana anche l'assenza di un pacchetto turistico che spinga i tanti visitatori che giungono ad Ercolano per ammirare il Vesuvio, gli scavi e le dimore del miglio d'oro ad addentrasi in quella strada alla ricerca di un souvenir diverso. A conti fatti - come hanno spigato più volte i commercianti del mercato- tra la pandemia e la paura il giorno d'affari ha subito perdite pari all'ottanta percento. Un crollo verticale che ha spinto molti imprenditori a lasciare il mercato dedicandosi alla vendita online o addirittura di dislocare altrove le proprie attività.

Un settore, quello del commercio degli abiti usati, che per decenni ha rappresentato uno dei più importanti motori dell'economia cittadina. Sull'importanza dello storico mercato ha e dell'esigenza di valorizzarlo ha fatto sentire la sua voce anche il sindaco Ciro Buonajuto che ha detto: «Il mercato di Pugliano ha rappresentato per tanti anni il motore dell'economia della nostra città. Adesso dobbiamo cercare di investire in un parcheggio affinché quella strada possa diventare un'isola pedonale, solo in questo modo possiamo dare il giusto riconoscimento a tanti commercianti capaci e imprenditori entusiasti. Ma dobbiamo anche garantire vivibilità ai turisti».
 

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