Ragazzino di 14 anni scomparso con il padre biologico nel Napoletano, il piano choc: portare via tutti i fratelli

Ragazzino di 14 anni scomparso con il padre biologico nel Napoletano, il piano choc: portare via tutti i fratelli
di Marco Di Caterino
Martedì 31 Agosto 2021, 23:46 - Ultimo agg. 1 Settembre, 07:29
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Una storiaccia. E anche se al momento è caduta l’ipotesi del rapimento di un quattordicenne di origine rom da parte del padre naturale, sono ancora molti i punti da chiarire su questa vicenda che ha sconvolto a Afragola e non solo. L’adolescente, adottato da una famiglia di Arzano insieme a un fratello, stando alle ultime ricostruzioni degli inquirenti si sarebbe allontanato volontariamente a bordo dell’auto, una Fiat Croma guidata dal padre naturale, un uomo di nazionalità serba, uscito dal carcere nel 2018 e destinatario di un provvedimento di espulsione dall’Italia e per questo datosi alla macchia e mai più rintracciato.


«Sono sconvolto, senza parole, ferito al cuore», ci dice al telefono il padre adottivo del 14enne, un uomo buono, dal cuore grande, che qualche anno fa aveva accolto in casa questo ragazzino e un fratello più piccolo. Una scelta controcorrente, molto coraggiosa, considerando che i due ragazzi erano già molto grandi per gli standard delle richieste di adozione, e per giunta di etnia rom, con tutti i pregiudizi che ancora accompagnano questa gente. «Sono sconvolto», solo questo è riuscito a dire il padre adottivo del 14enne, poi con garbo ci ha chiesto di non voler parlare più.
La vicenda si è consumata in una manciata di minuti verso le 19 di lunedì, nei pressi di una nota gelateria nella centralissima via Amendola. Doveva essere un momento di festa e gioia da vivere tra tutti i sei fratelli del 14enne, che con lui hanno condiviso l’affidamento e l’adozione in tre nuclei famigliari diversi, dopo che il tribunale in sede di condanna per entrambi i loro genitori, aveva decretato la perdita della patria podestà sui sette figli (la più grande, 18 anni, ha scelto di vivere in una casa famiglia del Casertano).

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Dunque lunedì sera, le tre famiglie affidatarie e i sei fratellini si sono incontrati in gelateria per festeggiare il compleanno di uno di loro ma soprattutto per non perdere il legame fraterno. Un momento di normale felicità spazzato via dall’arrivo di un’auto, una Fiat Croma impolverata, alla guida il padre naturale. L’uomo ha aperto gli sportelli e ha chiamato uno a uno tutti i ragazzi. Ipnotizzati dalla presenza del padre naturale, i sei ragazzini sono entrati in auto. Ma prima che la Croma ripartisse, i genitori adottivi hanno reagito. Con ammirevole sangue freddo. Senza urlare. Con voce calma hanno chiesto ai bambini di scendere, visto che avevano salutato il «papà», e continuare la festicciola.
Dilanianti dalla scelta tra il richiamo del sangue e di quelle parole pronunciate in lingua serba che li rimandava al passato recente di una vita di miseria, e il tranquillo presente fatto di amore e completa disponibilità da parte dei «nuovi» genitori, alla fine i ragazzini sono scesi dall’auto.

Tutti tranne uno, il 14enne, che nemmeno si è voltato indietro quando il padre naturale con una decisa accelerata si è allontanato facendo perdere le proprie tracce.

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Ed è scoppiato il panico tra le centinaia di persone che si trovavano in via Amendola. Solo l’arrivo dei carabinieri ha riportato una parvenza di calma. Le indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal maggiore Diego Miggiano, e dai colleghi della caserma di Afragola, diretta dal maresciallo Raimondo Semprevivo, ora sono puntate alla ricerca del padre naturale, accusato di sottrazione di minore, e del quattordicenne. Al vaglio anche la posizione della figlia maggiorenne dell’uomo. Gli inquirenti intendono accertare se sia stata lei a informare il padre naturale del giorno e dell’ora della festicciola. Ma soprattutto quanto tempo prima. Un particolare di non di poco conto, visto che l’uomo avrebbe potuto pianificare il rapimento dei figli e l’eventuale piano di fuga dall’Italia.
 

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