Rapina choc a Posillipo: «Togliti da mezzo o ti spariamo!», in carcere padre e due figli

Rapina choc a Posillipo: «Togliti da mezzo o ti spariamo!», in carcere padre e due figli
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 25 Agosto 2020, 00:00 - Ultimo agg. 12:05
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Furono protagonisti di un furto degenerato poi in rapina ai danni del proprietario di un appartamento di Posillipo, la scorsa settimana. Arrestati ventiquattr’ore dopo grazie alla denuncia della vittima, che dopo aver intercettato i malviventi ancora con il bottino tra le mani venne anche selvaggiamente picchiata: ora per i tre malviventi si sono aperte le porte del carcere. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato i fermi disposti dalla Procura in arresti. Pesantissime le accuse per i presunti autori - padre e due figli - del fatto: rapina aggravata e lesioni.

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I tre sono comparsi davanti al gip, e nel corso dell’udienza di convalida sono state ricostruite le fasi del violento episodio avvenuto mercoledì scorso all’interno del Parco Pica di Posillipo. Ricostruiamo i fatti così come emergono dal rapporto degli inquirenti. 

Mercoledì pomeriggio i Falchi della Squadra Mobile guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, su segnalazione della Centrale Operativa erano intervenuti in via Posillipo poiché una coppia aveva segnalato al 113 di aver subìto una rapina nella propria abitazione da parte di tre persone che si erano allontanate a bordo di un’auto. Il proprietario dell’appartamento preso di mira dai ladri li aveva incrociati rientrando a casa, ancora con il bottino che stavano portando via. Denaro, gioielli e altri effetti per un valore stimato in circa 100mila euro. A quel punto i tre lo avevano picchiato con calci e pugni, minacciandolo anche di morte: «Togliti da mezzo altrimenti ti spariamo!».

Poco dopo i poliziotti, grazie alle descrizioni fornite dalle vittime e alle immagini del sistema di videosorveglianza stradale della zona di Posillipo, erano riusciti a rintracciare e bloccare in via Montagna Spaccata - nella estrema periferia occidentale di Napoli - l’automobile con due dei tre rapinatori, trovandoli in possesso della somma sottratta alle vittime e di un grimaldello lungo 16 centimetri.

A quel punto le indagini hanno imboccato la pista giusta. E così gli agenti della Questura hanno esteso il controllo all’abitazione del padre di uno dei tre, dove hanno sorpreso il terzo rapinatore e rinvenuto 9 orologi e un telefono cellulare. Sono così scattate le manette e il fermo disposto dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Napoli.

Vincenzo Belluno, Matteo Belluno e Mario Belluno, napoletani di 43, 21 e 26 anni residenti nel quartiere di Poggioreale e tutti con precedenti di polizia, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per rapina aggravata e lesioni. Fermi poi convalidati in sede di udienza preliminare dal gip.
 

 

Sono stati momenti di puro terrore quelli vissuti dalla vittima e dalla sua compagna, trovatisi - al rientro in casa - di fronte ai ladri. Durante la fase investigativa sono arrivate anche altre conferme a suffragio delle dichiarazioni rese dalla vittima alla Polizia di Stato. Tanto per cominciare si è capito che i tre malviventi da giorni stavano pianificando il colpo. L’occhio attento della vittima, ma soprattutto quello della sua fidanzata, si era accorto di una inquietante presenza a pochi metri dall’abitazione: quella di due uomini all’interno di una Fiat 500 che per ore restavano a scrutare i movimenti dei condomini; inoltre, proprio nelle concitate fasi immediatamente successive al rientro nell’appartamento delle vittime, il titolare dell’appartamento si era accorto che uno dei tre banditi - il 25enne - impugnava la federa di un cuscino, riconosciuta come sua, al cui interno erano stati nascosti gioielli e altri oggetti preziosi poco prima depredati.

Non è finita.
I tre pregiudicati finiti in cella a Poggioreale restano ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. I tre potrebbero infatti essere dei topi d’appartamento “seriali”, e sono necessari approfondimenti e verifiche su alcuni recenti furti in appartamento che potrebbero portare la loro firma. 

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