Rifiuti, incivili scatenati a Napoli: sfregiata anche via Toledo con un frigorifero

Rifiuti, incivili scatenati a Napoli: sfregiata anche via Toledo con un frigorifero
di Luigi Roano
Giovedì 13 Agosto 2020, 10:22 - Ultimo agg. 13:42
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È vero, il lockdown ha invogliato a svuotare cantine e a fare lavoretti in casa che nessuno di solito fa perché in questi giorni si è in ferie - vista la fatica che si fa per uscire causa epidemia da Covid - ma 700 tonnellate di rifiuti ingombranti nelle strade di Napoli sono davvero qualcosa di incredibile. Sostanzialmente, si tratta dell'arretrato di almeno una decina di giorni. Sintomo che strutturalmente in questo comparto della raccolta qualcosa non funziona. Raffaele Del Giudice, assessore all'Ambiente, è uno che lavora molto e sta sempre in strada, ma ammette: «Ho dato indicazioni ad Asìa di potenziare la raccolta degli ingombranti e lasciare le isole ecologiche aperte, ma il personale è poco e anziano. Poi servono maggiori controlli e bisogna fare più multe agli incivili. Io ringrazio la Polizia municipale che sta facendo ottime cose ma serve di più». Del Giudice vorrebbe che un nucleo di vigili urbani fosse distaccato presso il suo assessorato per tracciare in maniera scientifica ingombranti e scarichi degli incivili. Difficile da farsi anche perché la polizia ambientale a Napoli già c'è e fa quel che può. Anche qui la questione dell'organico ridotto all'osso si fa sentire.

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LA MAPPA
Tant'è, quel frigorifero al centro della strada dello shopping - via Toledo - sfregiata da quello che sembra un totem, simboleggia lo spirito di una città abbandonata a se stessa e fa male. Non l'unico segno di degrado perché quelle 700 tonnellate sono distribuite per tutta Napoli, come a via Oberdan a quattro passi da piazza Matteotti. Alla Sanità dove dal mobilio, ai motorini passando per ceramiche e materassi si potrebbe addirittura organizzare un mercatino dell'usato o del vintage. E poi le periferie le più tartassate in assoluto scontano, paradossalmente, una ricchezza che nel centro di Napoli non c'è: lo spazio. Che però viene immediatamente trasformato in discarica abusiva e terra di nessuno. Da Pianura a Scampìa, da Ponticelli a San Giovanni a Teduccio lo scenario non cambia. Non solo ingombranti, comunque, a sfregiare Napoli in questa estate strana dove si rinnovano gli appelli all'igiene per contrastare il Covid e poi si hanno le strade dove lo spazzamento è un miraggio, e la raccolta dei rifiuti procede lentamente. Un peccato pure per Del Giudice che personalmente si è messo a pulire le caditoie insieme a una pattuglia di operai Asìa.

IL DOSSIER
Il consigliere regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e Salvatore Iodice, consigliere municipale del Sole che ride, hanno realizzato anche un dossier sulle situazioni più critiche. Con tanto di foto. «Nelle ultime settimane i rifiuti ingombranti - spiegano - stanno invadendo Napoli, non vi è quartiere della città che sia estraneo a questa problematica. Dal centro storico, ai Quartieri Spagnoli, al rione Sanità, passando per Pianura, le strade cittadine sembrano essere diventate dei depositi e delle discariche per materiali abbandonati e dismessi, in uno scenario degradante e poco rassicurante». I due ambientalisti ammoniscono: «Bisogna evitare crisi o emergenze. Chiediamo urgentemente che siano attivate campagne educative e punitive nei confronti di tutti gli incivili e i cialtroni che abbandonano rifiuti e materiali in modo illecito nelle strade ed inoltre è necessario procedere a controlli, denunce e sanzioni pesanti contro quei criminali che inquinano le nostre strade ed il nostro territorio. Nel periodo estivo poi i rifiuti per strada creano ancora più disagi se causano cattivi odori. Saremo attivi anche a Ferragosto per aiutare le Istituzioni a fermare questi soggetti. Bisogna fare multe e denunce severissime e rapidamente».

IL COMUNE
La replica tocca ancora a Del Giudice: «Metteremo più cassoni - racconta - nelle isole ecologiche che saranno aperte tutto il mese e stiamo cercando di allungare gli orari di chiusura alle 18. In questo modo si aumenta la ricezione da parte delle isole ecologiche, poi però tocca anche ai cittadini fare il loro dovere. Sulla questione ingombranti ho fatto una riunione con Asìa, speriamo che la cose migliorino». L'assessore all'Ambiente fa notare un dato che fa molto riflettere. «Abbiamo avuto solo nel mese di luglio 6mila richieste telefoniche per il ritiro degli ingombranti. È chiaro che con il lockdown la gente non è uscita e si è messa a fare lavori in casa generando molto materiale di risulta». Del Giudice conclude così: «In Asìa ogni mese almeno una decina di operatori vanno in pensione, siamo meno di 1800, ma non tutti operativi, l'età media è molto elevata. A settembre o si fa un concorso oppure la raccolta rifiuti sarà sempre più difficile da effettuare».
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