Asse perimetrale Melito-Scampia, Sos guardrail: «Di giorno li montiamo, di notte li portano via»

Perimetrale chiusa da più di dieci giorni per i furti di ferro: lavori avviati ma inutili

Record di furti sulla perimetrale di Scampia
Record di furti sulla perimetrale di Scampia
di Paolo Barbuto
Lunedì 17 Aprile 2023, 23:58 - Ultimo agg. 18 Aprile, 17:20
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Da più di dieci giorni l’asse perimetrale Melito-Scampia è chiuso perché è stato scoperto il furto di una parte del guardrail; senza quella barriera di sicurezza non è possibile far circolare le auto.

Da più di una settimana sono partiti i lavori per risistemare quel guardrail devastato dai furti di ferro, ma gli operai che sono al lavoro lanciano un sos: «Di giorno noi lavoriamo per risistemare la strada, di notte i ladri tornano qui e continuano a rubare. In questa maniera sarà impossibile completare il lavoro».

I ladri di ferro hanno portato via i pesanti pali che sorreggono il guardrail. Secondo le norme, quei poderosi sostegni vanno piazzati a poco più di un metro l’uno dall’altro, in modo da riuscire a sostenere, in ogni porzione, l’impatto di una vettura. I delinquenti che hanno agito sull’asse perimetrale hanno sottratto la maggior parte dei pilastri ma hanno lasciato al loro posto una serie di sostegni “strategici”: sembrava che la fascia del guardrail fosse regolarmente al suo posto, invece dietro non c’era nulla. Se un’auto, sbandando, avesse colpito il guardrail, non avrebbe trovato protezione e sarebbe volata giù.

Impossibile capire da quanto tempo sia iniziato il trafugamento dei pilastri di ferro, certamente si tratta di un’operazione che va avanti da mesi, anche perché attualmente ne mancano almeno seicento e per smontarli occorrono tempo e pazienza.

Quei sostegni costano circa duecento euro l’uno, chi li ha portati via, vendendo il ferro a peso, avrà intascato appena un quarto del valore commerciale degli oggetti.

Per capire cosa accade su quella strada, che passa al di sopra del campo rom di Cupa Perillo a Scampia, ieri c’è stato un sopralluogo, richiesto dall’ottava Municipalità, che s’è concluso con la richiesta di presidio fisso o, almeno, di telecamere per sorprendere i ladri di ferro. C’erano il presidente Nardella e il battagliero consigliere Salvatore Passaro che da sempre conduce una battaglia per aprire lo svincolo dell’asse perimetrale, bloccato dalla presenza dl campo; erano presenti anche i consiglieri comunali Salvatore Guangi e Gennaro Acampora, quelli municipali Schiattarella, Polverino, Esposito, Franco e Loffredo. Erano presenti il direttore del distretto 28 dell’Asl Napoli, Beniamino Picciano e una addetta dell’assessorato all’ambiente in rappresentanza dell’assessore Santagada.

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C’era anche il consigliere regionale Pasquale Di Fenza: «Chiederemo urgentemente la convocazione di un tavolo tecnico al Prefetto per concertare interventi indifferibili - ha detto Di Fenza - È chiaro che il danno arrecato all’intera cittadinanza ha un responsabile, è chiaro che ci sono una serie di fattori che hanno favorito il fenomeno, senz’altro a incidere fortemente è la vicinanza del campo rom di Scampia. Solleciteremo il Prefetto ad intervenire».

Attualmente si lavora per sistemare i pezzi necessari a ricostruire il guardrail almeno in una delle due carreggiate dell’asse perimetrale, in modo da riaprire il transito alle auto, anche se su una sola corsia, al più presto. La vera svolta, però, arriverà quando si riuscirà ad ottenere l’apertura degli svincoli dell’asse perimetrale che sbucano su viale della Resistenza: quell’uscita non è mai stata aperta per via della presenza del campo rom che si è attestato proprio lungo il percorso dell’asfalto.

Un progetto per aprire gli svincoli è stato già finanziato con dieci milioni di euro che, però, dovranno essere utilizzati entro la fine del 2023. Se non saranno iniziati i lavori entro il 31 dicembre di quest’anno, i finanziamento saranno definitivamente perduti. Per far partire gli interventi (il bando è già assegnato), è necessario, però, provvedere allo sgombero del campo rom. Attualmente palazzo San Giacomo non ha nessun progetto per spostare l’insediamento. Qualche anno fa la giunta de Magistris rinunciò a un finanziamento da sei milioni per lo spostamento di quel campo rom perché non si riuscì a convincere la comunità residente nelle fatiscenti baracche a spostarsi da quel luogo.

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