Scudetto Napoli, il Viminale blinda la festa: «Più uomini, auto e fondi»

E la Procura di Napoli indaga sui monumenti imbrattati

Continua la febbre scudetto a Napoli dove nella gara per l'allestimento più originale concorre la mega maschera di Victor Osimhen
Continua la febbre scudetto a Napoli dove nella gara per l'allestimento più originale concorre la mega maschera di Victor Osimhen
di Leandro Del Gaudio e Luigi Roano
Venerdì 14 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15 Aprile, 08:21
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Massimo impegno da parte del ministro per garantire una gestione adeguata dell'ordine pubblico, nel corso dei momenti di festa legati alla vittoria del Napoli. È questa sintesi del vertice tenuto ieri al Viminale, a proposito della possibile (e quanto mai auspicata) vittoria del terzo scudetto. Un tavolo coordinato dal ministro Matteo Piantedosi, attorno al quale erano seduti il prefetto di Napoli Claudio Palomba, il sindaco Gaetano Manfredi, il presidente del club azzurro Aurelio De Laurentiis. Chiara la strategia del Viminale. Ci sono due mosse prese ieri a porte chiuse: da un lato l'esigenza di creare le condizioni per una possibile pace tra tifosi; dall'altro la questione rinforzi, con la determinazione del ministro a spedire a Napoli contingenti in grado di garantire il controllo dell'ordine pubblico. Più divise, più auto, se è necessario finanziamenti per sostenere i turni straordinari delle nostre aliquote territoriali.

Ma andiamo con ordine, alla luce di quanto emerso nel corso dell'incontro romano: sono due gli eventi che impegnano l'agenda della Prefettura, sono due le feste su cui ci sarà l'impegno di amministratori e forze dell'ordine sull'asse Napoli-Roma.

Parliamo di quanto potrebbe avvenire al triplice fischio finale, quello che - si spera - dovrebbe sancire la vittoria matematica del Napoli in campionato; e quello del 4 giugno, quando finisce il torneo e si potrà replicare - questa volta in modo organizzato - la festa dei tifosi azzurri, in una serie di eventi e location che sono stati più o meno definiti. Restiamo alla kermesse ufficiale, alla festa del 4 giugno: come raccontato in esclusiva dal Mattino, i festeggiamenti si svolgeranno nel post partita, all'interno dello stadio Maradona, per poi spostarsi - in modo strategico e diffusivo - in altre piazze della città. Ci sarà ovviamente un palco principale in piazza Plebiscito, luogo simbolo del rinascimento napoletano nel quale si profila la possibilità di accedere con prenotazioni, di fronte all'esigenza di sancire una sorta di numero chiuso; ma, nell'ottica di decongestionare il centro cittadino, si ipotizzano anche altre location, probabilmente in piazza Mercato, piazza Ciro Esposito a Scampia e l'ex base Nato a Bagnoli (luoghi che potrebbero ospitare anche calciatori del Napoli e ospiti eccellenti). Ben altra cosa, invece, per quanto riguarda la storia della prima festa, nella quale occorrerà rafforzare contingenti e aliquote di agenti in un dialogo serrato ed estemporaneo con Roma. Probabilmente saranno chiuse alcune strade, blindati obelischi e fontane storiche, per evitare danneggiamenti al patrimonio storico.

È in questo senso che la Procura di Napoli si mostra particolarmente vigile, alla luce del lavoro svolto dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, che sta lavorando su possibili sfregi ai nostri monumenti. Chiara la strategia della Procura guidata da Rosa Volpe: non saranno tollerati abusi a colpi di spray o danneggiamenti a chiese, piazze e - più in generale - al nostro arredo urbano. Una iniziativa che fa leva anche sul disegno di legge contro gli ecovandali (multe fino a 60mila euro per chi imbratta i monumenti), come ha ricordato ieri il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

Due feste, quattro piazze, tanti aspetti da tenere in considerazione. Ed è in questo scenario che sono operativi gli uomini dell'Asl guidati dal direttore Ciro Verdoliva, per altro presente nel corso dei vari summit in prefettura che si sono tenuti in queste settimane. Stando a quanto emerso finora, ci sarà un piano strategico sanitario articolato su più punti per consentire soccorso immediato in una giornata che rischia di portare in strada, tra Napoli e provincia, anche un milione di persone: ci saranno più ambulanze; verranno allestite almeno dieci tende che fungeranno da posti di pronto soccorso; poi saranno messe a disposizione motoambulanze e finanche persone medico appiedato, con zaini di primo soccorso. 

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C'è soddisfazione a Palazzo San Giacomo con il sindaco Gaetano Manfredi che nei giorni scorsi - e anche 48 ore fa - ha lanciato un appello al Viminale: «Napoli da solo non ce la può fare a gestire le feste serve l'aiuto dello Stato». Appello che Piantedosi ha raccolto dando seguito alle parole dell'ex rettore. Ma il Comune deve fare la sua parte a iniziare dallo schierare in campo un numero maggiore di vigili urbani. In particolare deve fare la sua parte a Largo Maradona, il santuario dove si recheranno decine di migliaia di tifosi e turisti. Al momento per le difficoltà intrinseche al luogo, siamo ai Quartieri Spagnoli, è difficile ipotizzare la separazione dei flussi umani. Il Municipio napoletano al riguardo deve aprire la seconda uscita della stazione della metro per decongestionare il traffico pedonale e mettere in campo in maniera massicci il trasporto sul ferro. Per le feste scudetto dovrebbe essere attivato un altro treno della linea da 1.250 posti. 

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