Scuole, caos rientro a Napoli: ora i presidi temono la fuga dei docenti

Scuole, caos rientro a Napoli: ora i presidi temono la fuga dei docenti
di Mariagiovanna Capone
Domenica 9 Gennaio 2022, 08:47 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 08:33
4 Minuti di Lettura

Sarà un rientro con il fiato sospeso. Mentre il governo prepara il ricorso contro l'ordinanza del governatore De Luca, in Campania le scuole secondarie di secondo grado domani riprenderanno le attività didattiche in presenza, salvo alcuni comuni dove i sindaci hanno provveduto a emettere disposizioni di chiusura totali.

Conseguentemente al ritorno in classe riprenderanno anche i conteggi settimanali dei contagi in ambito scolastico, sebbene nell'ultimo diffuso dall'Unità di Crisi i numeri siano piuttosto alti. Una settimana fa c'erano 707 positivi tra il personale scolastico che lavora in scuole dell'Asl Napoli 1, ma i numeri potrebbero essere cresciuti nonostante le eventuali negativizzazioni. Sono loro infatti il cuore del problema, poiché se il numero dei presenti andrà a calare la didattica è a rischio, con i dirigenti scolastici obbligati a posticipare ingressi, anticipare uscite e a cancellare attività extracurriculari. Nuovi positivi e quarantene, malattie stagionali o croniche e permessi previsti per chi ha la 104, potrebbero però gravare sulla scuola.

Da non sottovalutare, poi, la mancanza di bus scolastici, sospesi dal primo gennaio perché il governo ha deciso di non finanziarli più, che erano stati attivati proprio per rendere meno a rischio gli spostamenti degli studenti delle superiori che ora andranno a ingolfare la mobilità consueta, già normalmente insufficiente rispetto alla richiesta. Dal Comune fanno sapere che il sindaco Gaetano Manfredi sta monitorando la situazione sanitaria preoccupante e sta ascoltando tutti. Il Municipio sta inoltre predisponendo l'allestimento in 14 scuole cittadine di hub vaccinali per bambini nella fascia 5-11 anni». Si tratta degli istituti comprensivi Cortese, Di Giacomo, Risorgimento, Bracco, Sarria-Monti, Minniti, Falcone, Aliotta, Vanvitelli, Gabelli, Radice-Sanzio-Ammaturo, Cimarosa-Della Valle, Borsellino e Piscicelli.

La corsa ai certificati è ciò che temono i dirigenti scolastici. Durante la riunione online programmata dall'assessore comunale all'Istruzione e vicesindaco Mia Filippone, tutti i presidi hanno sottoposto il problema di presenze insufficienti di personale scolastico.

Il problema delle assenze è particolarmente grave soprattutto per quanto riguarda i collaboratori scolastici perché sono loro che garantiscono la sanificazione e i presupposti di sicurezza e salubrità. «Teoricamente potremmo sopperire con lo straordinario per i collaboratori scolastici, ma anche in questo caso non riusciremmo a farcela con 9 ore. Questo però con le assenze che ho attualmente (4) e se non si ammala nessun altro» spiega una dirigente.

La maggior parte dei bidelli non è giovanissimo e alle problematiche del Covid vanno aggiunti malanni stagionali e acciacchi vari, quindi i timori di non averne in numero adeguato sono tangibili. Questo infatti è il periodo dell'anno in cui aumentano i certificati medici sia per collaboratori che per docenti, e oggi anche con un banale raffreddore non ci si può presentare a scuola senza passare per l'iter del tampone, perché i timori sono tanti. E la paura del Covid potrebbe accentuare questo fenomeno.

La maggioranza dei docenti sebbene vaccinata con due e tre dosi, si farà per sicurezza un test rapido tra oggi e domani mattina. In caso di positività la comunicazione repentina metterebbe in ginocchio la ripresa della didattica in presenza. «Se non ho docenti devo rimandare gli studenti a casa perché ho bisogno di almeno 48 ore per trovare supplenti, sempre a patto che siano disposti ad accettare la cattedra per pochi giorni» confessa un dirigente. È lo spettro che temono maggiormente, cioè nuovi casi Covid dell'ultimo minuto perché «stiamo facendo i salti mortali per rimodulare le lezioni con il personale attualmente disponibile. Se ne ho uno solo in più, mi salta tutto». Non potendo unire le classi per legge, gli studenti saranno rimandati a casa, cioè perderanno la didattica.

Secondo un sondaggio eseguito dall'Associazione Nazionale Presidi della Campania, su un campione di 250 scuole regionali circa il 6% del personale docente e Ata risulta essere contagiato o No vax. «C'è molta preoccupazione da parte dei dirigenti scolastici» spiega il presidente campano Anp Francesco De Rosa. «I dati sono in crescita e ci aspettiamo un aumento nei prossimi giorni. La nostra preoccupazione sono gli asintomatici puri, quelli che non hanno alcun sintomo e non fanno il tampone, vengono a scuola e, visto che questa variante è molto infettiva, contagiano classi intere e dobbiamo mettere in quarantena classi e professori».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA