È proprio vero che al peggio non c'è mai fine. Ci eravamo appena risvegliati dalla calura di agosto con un quindicenne finito in coma etilico di pomeriggio in via degli Aranci, quando ecco un altro schiaffo, assestato in pieno volto, da alcuni video, girati all'alba, che mostrano una donna che, presumibilmente, cerca di adescare clienti in piazza Tasso a Sorrento passeggiando in slip e con il seno bene in mostra. Una ondata di degrado senza fine che sta stravolgendo la vita di una città che ha costruito la sua immagine sul culto della tranquillità e dell'ospitalità.
Un degrado, si dice, figlio della pandemia, che ha, in pochi mesi, trasformato Sorrento da città di mare preferita dai cittadini del Regno Unito a località per bagordi dove ogni giorno si riversano fiumi di giovani a cui sembra caro una sola cosa, strafare. Un degrado di cui non si sa più a chi chiedere conto se, solo pochi giorni fa, anche il sindaco, Massimo Coppola, si è visto costretto a invocare pubblicamente maggiori controlli alle forze dell'ordine.
Per anni ci siamo cullati nell'idea che la penisola sorrentina, con la Circumvesuviana ferma di notte, e con una sola strada di collegamento, era al riparo dai tentativi di imbrattare la sua immagine.
Basta un posto di blocco, si diceva, per dissuadere malintenzionati. Non è più così, purtroppo.
Ora siamo alla frutta scriveva qualcuno nei commenti ai video girati all'alba in piazza Tasso e postati sui social. È triste ammetterlo, ma è così. I lunghi mesi di pandemia hanno avuto effetti devastanti di cui solo ora cominciamo a percepire la portata. I vuoti negli alberghi, nelle case vacanze, nei negozi e nei ristoranti facevano paura. Ed è allora che molti hanno cominciato la corsa ad abbassare i prezzi per avviare comunque la ripresa, per assicurare comunque posti di lavoro. Una corsa che, vista la qualità degli ospiti di Sorrento in questo periodo, non lascia intravedere nulla di buono. La verità è che a scendere verso il basso ci vuole un attimo; per riconquistare un'immagine vincente ci vogliono anni.