Sorrento choc, prostituta in piazza Tasso: «Mai tanta volgarità e degrado, va a pezzi un mito»

Sorrento choc, prostituta in piazza Tasso: «Mai tanta volgarità e degrado, va a pezzi un mito»
di Antonino Pane
Venerdì 20 Agosto 2021, 10:23 - Ultimo agg. 21 Agosto, 09:36
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È proprio vero che al peggio non c'è mai fine. Ci eravamo appena risvegliati dalla calura di agosto con un quindicenne finito in coma etilico di pomeriggio in via degli Aranci, quando ecco un altro schiaffo, assestato in pieno volto, da alcuni video, girati all'alba, che mostrano una donna che, presumibilmente, cerca di adescare clienti in piazza Tasso a Sorrento passeggiando in slip e con il seno bene in mostra. Una ondata di degrado senza fine che sta stravolgendo la vita di una città che ha costruito la sua immagine sul culto della tranquillità e dell'ospitalità.

Un degrado, si dice, figlio della pandemia, che ha, in pochi mesi, trasformato Sorrento da città di mare preferita dai cittadini del Regno Unito a località per bagordi dove ogni giorno si riversano fiumi di giovani a cui sembra caro una sola cosa, strafare. Un degrado di cui non si sa più a chi chiedere conto se, solo pochi giorni fa, anche il sindaco, Massimo Coppola, si è visto costretto a invocare pubblicamente maggiori controlli alle forze dell'ordine.
Per anni ci siamo cullati nell'idea che la penisola sorrentina, con la Circumvesuviana ferma di notte, e con una sola strada di collegamento, era al riparo dai tentativi di imbrattare la sua immagine.

Basta un posto di blocco, si diceva, per dissuadere malintenzionati. Non è più così, purtroppo.

Di notte la Sorrentina è quasi sempre terra di nessuno, così come le strade più frequentate del centro di Sorrento. Auto e moto con marmitte aperte sfrecciano ovunque, il rispetto degli altri è diventata solo una pia aspirazione di chi ha visto, per sua fortuna, l'altra Sorrento; quella dove gli ospiti erano sacri, dove non si doveva fare rumore per non svegliare i signori che riposavano, dove la notte si innaffiavano le strade, dove gli assessori comunali indicavano all'alba ai netturbini una carta non raccolta. Quella dove i comandanti delle forze dell'ordine, a cominciare da quello dei vigili urbani, giravano per le strade in divisa per affermare che il controllo del territorio veniva sempre al primo posto nei loro impegni. Quella dove, presumibilmente, le escort ante litteram arrivavano anche, ma erano accompagnate dai taxi direttamente in albergo e certamente non adescavano clienti per strada. Una città, insomma, dove il perbenismo, anche quello di facciata, esecrabile quanto si vuole, dettava comunque comportamenti pubblici che alla fine si dimostravano efficaci nel garantire una vivibilità accettabile rispetto ad altre fasce di territorio della provincia di Napoli.

Ora siamo alla frutta scriveva qualcuno nei commenti ai video girati all'alba in piazza Tasso e postati sui social. È triste ammetterlo, ma è così. I lunghi mesi di pandemia hanno avuto effetti devastanti di cui solo ora cominciamo a percepire la portata. I vuoti negli alberghi, nelle case vacanze, nei negozi e nei ristoranti facevano paura. Ed è allora che molti hanno cominciato la corsa ad abbassare i prezzi per avviare comunque la ripresa, per assicurare comunque posti di lavoro. Una corsa che, vista la qualità degli ospiti di Sorrento in questo periodo, non lascia intravedere nulla di buono. La verità è che a scendere verso il basso ci vuole un attimo; per riconquistare un'immagine vincente ci vogliono anni.
 

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