Stadio Maradona a Napoli, il ministro Abodi: «Serve un restyling, accordo possibile»

Abodi incontra Manfredi al Comune: «La pista d’atletica? Può anche restare»

Abodi a Napoli
Abodi a Napoli
di Gianluca Agata
Venerdì 1 Marzo 2024, 23:30 - Ultimo agg. 2 Marzo, 12:50
4 Minuti di Lettura

Il nuovo Maradona dovrà essere uno stadio «funzionale, accessibile, tecnologicamente intelligente, educato dal punto di vista energetico, e deve avere tutti gli spazi di un’infrastruttura polifunzionale e non solo polisportiva che deve vivere non solo in occasione di una partita di calcio, ma ogni giorno». Il ministro dello sport e dei giovani Andrea Abodi intervenuto a Napoli per l'assegnazione del riconoscimento Città dei Giovani 2024, traccia i parametri per ospitare gli Europei del 2032 e per far diventare il Maradona uno stadio proiettato nel futuro. Le interlocuzioni tra Amministrazione e Calcio Napoli proseguono ma, al momento, nessun progetto scritto da parte di Aurelio De Laurentiis è stato presentato. Abodi fa notare: «Io non sono scettico, ma sono realista perché quando ci si ritrova a ridosso delle scelte si prende coscienza del tempo passato e siccome il tempo è prezioso va rispettato». «Ci sono le condizioni - aggiunge - per fare dello stadio uno degli elementi di eccellenza di questa città al di là del valore sportivo emotivo e anche per il nome che ha e che gli consegna l’eternità, l’accordo è possibile».

In questo momento il dossier sull’Italia (la scelta definitiva degli stadi nel 2026) fa riferimento a 10 città: Roma, Milano, Torino (Allianz Stadium), Napoli, Genova, Bari, Bologna, Firenze, Verona e Cagliari. Per la sedi che verranno scelte la Uefa richiederà la garanzia sui progetti di ristrutturazione con un piano di finanziamento già certo e stabilito. «Mi sembra di capire che Roma, Milano e Torino siano un punto fermo, ne mancano due - afferma Abodi - io punto alla crescita del sistema e non soltanto all'organizzazione degli Europei nel 2032».

Per il ministro il sistema delle concessioni degli stadi «non risponde necessariamente alle esigenze di patrimonializzazione di un club. Stiamo vedendo tutte le opzioni possibili, tra le quali anche i fondi immobiliari perché quello che vogliamo mettere sul tavolo nel giro di pochissime settimane è il ventaglio delle opportunità e ognuno poi sceglierà quella che gli è più confacente alle esigenze da un lato dell'amministrazione proprietaria del bene e dall'altro del principale utilizzatore del bene stesso. Vale per il diritto di superficie fino a 99 anni, la gestione dello stadio, oppure un fondo immobiliare». C’è poi il nodo pista. Sulla potenziale eliminazione della pista di atletica Abodi ha aggiunto: «Non è un fattore dirimente, io penso che a partire dall’Uefa, ma è interesse anche nostro, è che lo stadio sia funzionale, accessibile, che viva ogni giorno.

La pista di atletica è figlia di un’altra epoca ma lo stadio Maradona come l'Olimpico di Roma ha caratteristiche, per altro riqualificate in occasione delle Universiadi del 2019. È opportuno che tutto questo venga tenuto in conto con una giusta manutenzione.

Video

Tema sul quale si è espresso anche il sindaco Manfredi: «Siamo aperti a qualsiasi soluzione, se togliamo la pista di atletica dal Maradona poi dobbiamo trovare un altro posto dove realizzarla per sostenere le attività dell'atletica, ma è importante che il progetto sia sostenibile, realizzabile, e compatibile con gli obiettivi degli Europei del 2032». Manfredi è ottimista sui rapporti con il calcio Napoli: «Siamo in attesa della lettera di De Laurentiis. So che il Napoli ci sta lavorando, appena arriverà valuteremo con il ministro dello Sport sulle necessità e opportunità finanziarie di sostegno. C'è la massima disponibilità a realizzare uno stadio all'altezza della città».

Il Napoli a Benevento durante i lavori di ristrutturazione del Maradona. Il sindaco sannita Clemente Mastella rilancia l'idea: «Sarebbe una bella opportunità per questa città. Sarebbe assurdo per il Napoli giocare a Palermo o a Bari, Benevento potrebbe essere la soluzione più giusta anche in virtù della rivalità tra le tifoserie con Salernitana e Avellino. Con i sanniti invece c'è un ottimo rapporto. È evidente che se ne dovrà parlare con la famiglia Vigorito e pianificare bene ogni cosa. La questione va affrontata nei tempi giusti ma l'ipotesi trova in me piena disponibilità».

Abodi, vicino anche alla questione Palazzo dello sport («di progetti a Roma ne sono arrivati»), si è soffermato anche sul momento del Napoli calcio. «Il Napoli - ha detto - se supera le sue incognite se la può giocare anche con il Barcellona. Quando siamo in campo europeo sono supertifoso della squadra italiana ed il Napoli ha tutte le carte per potersela giocare anche a Barcellona».

© RIPRODUZIONE RISERVATA