Stellantis, a Pomigliano primo manager donna: «Porterò la fabbrica nella top 10»

Stellantis, a Pomigliano primo manager donna: «Porterò la fabbrica nella top 10»
di Pino Neri
Giovedì 8 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 9 Settembre, 07:30
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Svolta storica alla Stellantis di Pomigliano. Ieri si è insediato il nuovo direttore, anzi la nuova direttrice. È la prima volta di una dirigente in rosa nel settore automobilistico italiano. La storia, che ha per protagonista Pascale Chrétien, 53 anni, ingegnere francese, è di quelle che smantellano l'immagine di un Mezzogiorno flagellato da atavici problemi e storiche arretratezze.

Ieri la neodirettrice si è voluta presentare al consiglio di fabbrica dell'impianto napoletano.

Un confronto nel corso del quale la Chrétien ha parlato agli operai di obiettivi e strategie in un perfetto italiano. «L'obiettivo è di far entrare Pomigliano nella top 10 delle 52 fabbriche Stellantis ha esordito la manager . La Panda ha aggiunto si trova già nella top 5 dei nostri prodotti e la Tonale è su questa strada. Noi siamo quello che facciamo». Il riferimento è alla frase aristotelica utilizzata undici anni fa come slogan per il varo del rinnovato impianto partenopeo. Un messaggio caro alla direttrice sul fronte della qualità della fabbrica e delle vetture prodotte. In primis sulla qualità dell'auto più venduta in Italia, la Panda appunto.

Intanto sta per raggiungere quota mille il numero dei lavoratori impegnati nella produzione del nuovo suv compatto Alfa Romeo Tonale. Operai che grazie a questo nuovo impegno produttivo sono usciti dal giogo della cassa integrazione sotto il quale sono stati costretti per circa 14 anni. Anzi, si prevede che possa scattare a ottobre il secondo turno di lavoro sulla linea di produzione del nuovo modello del Biscione, i cui ordini hanno superato le 15mila unità. Sarà però necessario saltare ostacoli di notevole portata, come la carenza globale dei semiconduttori e di altri componenti.

Ma quello che sta facendo più paura è lo spettro dell'aumento stellare dei costi dell'energia. «Contrasteremo il caro energia con strumenti alternativi, con modalità tecnologiche diverse da quelle tradizionali», l'annuncio della manager d'Oltralpe, che nel suo lungo curriculum vanta un master in strategia e marketing industriale e finanziario. Prima di giungere al timone di Pomigliano e dei suoi 4500 addetti, Pascale Chrétien occupava una posizione di notevole rilievo come vicepresidente responsabile globale della produzione di qualità di Stellantis. Adesso la sfida, oltre a quella della qualità, è legata al contenimento dei rincari energetici. In ogni caso la direttrice conosce molto bene il nostro Paese e le sue complesse dinamiche.

Il suo primo impegno in Italia risale al lontano 2003, come responsabile di produzione di una fabbrica di termostufe, dopo un'esperienza alle francesi Thomson e Bultex. Nel 2009, il ritorno in Francia: è direttore industriale del gruppo Dietal. Il suo ingresso nell'automotive è datato 2012, alla EFI, azienda di sensori per auto. Nel 2017, su proposta del ministero dell'Economia e delle Finanze francese, le viene conferito l'ordine nazionale al merito, prestigioso riconoscimento della République.

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«L'impressione che ci ha dato Pascale Chrétien è ottima - racconta Aniello Guarino, responsabile del settore automotive per la Fim Cisl di Napoli - Il fatto che abbia fama di dirigente che scende nelle officine, che sta tra i lavoratori, che si rimbocca le maniche, non può che farci piacere. Ci ha fatto capire che le decisioni saranno prese insieme, a partire dal sindacato. Dovremo fare squadra se vorremo superare tutti gli ostacoli. Comunque le abbiamo anche mostrato tutte le criticità sul contenimento dei costi in fabbric». «Anche a me ha fatto una buona impressione - aggiunge Aniello Graziano, responsabile del settore automotive per il sindacato metalmeccanico Fismic - è entrata nei dettagli, è meticolosa. Mi ha fatto piacere che sia partita dallo slogan noi siamo quello che facciamo. Verificheremo sul campo i suoi buoni propositi, anche rispetto al coinvolgimento del sindacato e dei lavoratori». «La direttrice ci ha parlato di qualità e costi - conclude Peppe D'Alterio (Uilm) - noi la misureremo sul campo. A ogni modo il primo approccio è stato buono». 

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