Vietato morire. Nei tre cimiteri di Napoli est i servizi sono bloccati per los tato di agitazione dei lavoratori della cooperativa che si occupa di sepolture e inumazioni, tumulazioni, ceneri e trasferimenti. Gli otto lavoratori che si alternano tra San Giovanni, Barra e Ponticelli non percepiscono lo stipendio da circa cinque mesi.
«Attendiamo da tempo quello che ci spetta – spiega Remo Filippini a nome degli operai cimiteriali – siamo tutti ragazzi con famiglie a carico e molti di noi sono monoreddito. Eravamo stati assunti con una ditta che aveva vinto il bando ma gennaio ci troviamo con un’altra ditta».
Una storia intricata di appalti e subappalti che si ripercuote non solo sui lavoratori ma soprattutto sulle famiglie che devono attendere per i propri cari appena scomparsi. In sospeso, infatti, ci sono complessivamente oltre 15 servizi cimiteriali (tra sepolture, esumazioni e ceneri da depositare).
Abbiamo provato a contattare il responsabile della cooperativa ma non ci ha rilasciato dichiarazioni. Ha invece incontrato nuovamente i lavoratori: «Abbiamo incontrato il responsabile Andrea De Falco -aggiungono – ci ha spiegato che nel giro di una decina di giorni la situazione dovrebbe sbloccarsi. Ma siamo persone sensibili, quindi stiamo valutando la ripresa dei servizi nelle prossime ore».