«Stop al biocidio sul Vesuvio»: due sacerdoti scrivono al Papa

«Stop al biocidio sul Vesuvio»: due sacerdoti scrivono al Papa
Venerdì 13 Marzo 2015, 18:30 - Ultimo agg. 18:31
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Una lettera al Papa perché tenga desta l'attenzione sulle terre del Vesuvio inquinate da sversamenti illeciti di rifiuti tossici e pericolosi: la missiva porta la firma di due sacerdoti - Marco Ricci (chiesa di Santa Maria della Consolazione a Ercolano) e Giorgio Pisano (Sacro Cuore a Portici) - e del gruppo Salute Ambiente e Vesuvio.



Tutto scaturisce da una riflessione sullo scempio ambientale compiuto in alcune zone ricadenti nel Parco Nazionale del Vesuvio, in aree adibite alla coltivazione del 'pomodorino del Piennolo del Vesuvio' prodotto dop denominazione di origine protetta. Per anni qui sono stati interrati fusti contenenti materiale bituminoso e idrocarburi, lastre di eternit, materiale edile, pneumatici. Materiale portato alla luce dai carabinieri del Noe e dal Corpo Forestale a novembre scorso nelle operazioni di scavo disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli.



«A destare preoccupazione anche l'alto tasso di persone ammalate e decedute in quella zona e nella vicina area di San Vito ad Ercolano. Per questo vogliamo che le istituzioni diano risposte chiare e che il Papa ne sia informato e tenga a cuore anche le sorti dei nostri territori oltre alla Terra dei Fuochi», spiegano i due sacerdoti che, questa mattina, hanno consegnato al sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo e al cardinale di Napoli Crescenzio Sepe la petizione 'Stop al biocidio' con circa duemila firme.



Nella petizione si chiede di sapere cosa c'è sotto la discarica dismessa Ammendola - Formisano su cui sono stati stoccati rifiuti, rimossi di recente, dell'emergenza 2003-2004 e quali iniziative si intendano adottare sull'inquinamento elettromagnetico.
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