«Superbonus bloccato, a rischio 1500 aziende»

L'allarme del presidente Cna-costruttori

Sabatino Nocerino
Sabatino Nocerino
di Gennaro Di Biase
Venerdì 25 Agosto 2023, 11:16
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Superbonus, imprese edili e cessione del credito: l'allarme si fa preoccupante. A lanciare l'sos alle istituzioni è Sabatino Nocerino, presidente di Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa) Costruzione Campania: «Oltre 2mila imprese in regione rischiano di fallire e - esordisce - 1500 di queste si concentrano a Napoli. Centinaia di aziende edili sono già fallite da inizio 2023. Si rischia un effetto bomba sociale, anche per i progetti del Pnrr. Le aziende non hanno più la liquidità per iniziare i lavori e si rischiano di perdere le risorse».

Parole e numeri pesanti, quelli argomentati da Nocerino, che si situano in uno scenario di mutamenti per Cna.
«Ringraziamo il presidente Giuseppe Oliviero per tutto il lavoro svolto, ma riteniamo che il rilancio della Cna Campania Nord potrà avvenire solo con un ricambio della classe dirigente, che avverrà il mese prossimo».

Quali sono i rischi maggiori, in questo momento, per il settore edile in regione?
«Nei cassetti fiscali sono bloccati circa 3 miliardi di euro per la sola Campania, e il 60 per cento di questi fondi riguardano il superbonus del 110.

Gli effetti del blocco della cessione del credito, iniziati sotto il governo Draghi e non arginati dall'attuale esecutivo, si riverberano anche sulle opere pubbliche. Anche il Comune di Napoli, com'è noto, sta andando in difficoltà per l'affidamento di alcuni appalti, perché oltre il 90 per cento delle aziende di costruzione è costituito da piccole imprese, cioè da aziende che hanno al massimo 9 dipendenti. Se non si pone un freno a questo scenario, sono a rischio circa 100mila posti di lavoro e decine di opere pubbliche. Le aziende non hanno più neppure i soldi per aprire i cantieri. Nemmeno quelli legati a progetti del Pnrr».

Come si è arrivati a questa situazione?
«Le regole sono cambiate troppe volte: siamo arrivati a oltre 20 modifiche del regolamento di accesso ai bonus. Il blocco della cessione dei crediti è arrivato all'inizio del 2022. Il governo Meloni, pur avendo assicurato in campagna elettorale che avrebbe sbloccato le cessioni, non lo ha fatto».

Però, di mezzo, ci sono state le frodi. Le aziende dichiaravano l'apertura di cantieri mai allestiti.
«Le frodi ci sono state, ma abbiamo dimostrato che non erano riferite al bonus del 110. Le irregolarità accertate sul bonus, che riguarda la maggior parte delle imprese che oggi sono a rischio fallimento, si aggirano solo intorno allo 0,3 per cento. Tutti le altre violazioni riguardano il bonus facciate e altre tipologie di agevolazioni, le cui procedure non dovevano rispettare una vasta serie di paletti, dal visto di conformità all'asseverazione dei tecnici».

Cosa propone per frenare la crisi?
«Propongo di sbloccare i fondi che riguardano i progetti legati al superbonus del 110. Ma non solo. È stato appena sbloccato l'acquisto dei crediti per le partecipate campane: da poche settimane, per esempio, Eav e Soresa potrebbero acquistare i crediti bloccati per aiutare le imprese. Speriamo che la Regione si sensibilizzi ai problemi di queste aziende e proceda con gli acquisti dei crediti. La possibilità di acquisto dovrebbe essere estesa anche alle partecipate nazionali: Monte dei Paschi di Siena, Poste, Cassa depositi e prestiti, Trenitalia o Anas. Acquistare i crediti potrebbe convenire a una partecipata statale: risparmierebbe in tasse. Le esenzioni fiscali per i superbonus si assestano intorno al 15 per cento. In proposito andrebbe normato meglio il tasso d'interesse. È nato infatti un mercato di società finanziarie che, una volta entrate in campo, dettano leggi di mercato, superando in diversi casi il 30 per cento di tassi d'interesse. Va fatta poi una proroga per i condomini, alla luce delle nuove direttive europee. L'Ue, col progetto "case green", intende ridurre le emissioni nocive del 55 per cento entro il 2030. Questa proroga andrebbe resa strutturale, con bonus eco e sisma fissi al 90 per cento».

Sta avvenendo un cambio al vertice di Cna Campania Nord. Come mai?
«Le ribadisco che ringraziamo il presidente Oliviero. Ma una svolta nel settore potrà arrivare solo con un ricambio della classe dirigente. Questo ricambio avverrà a settembre e lo porteremo avanti seguendo tutte le procedure interne, compresa la convocazione dell'assemblea. La riunione di 3 mesi fa ha visto oltre il 65% dei delegati votare un documento per la sfiducia a Oliviero, nell'ottica del rilancio di Cna».

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