Svolta Unilever: stop tagli
e 20 milioni per il rilancio

Svolta Unilever: stop tagli e 20 milioni per il rilancio
di Antonio Parrella
Giovedì 27 Dicembre 2018, 12:19 - Ultimo agg. 12:20
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La buona novella di questo Natale arriva da Caivano, dove un accordo arrivato dopo una trattativa durata 40 ore si tira un enorme sospiro di sollievo: non ci sarà nessuno dei paventati 106 licenziamenti all'Unilever, nessun passaggio dal full time al part time come era stato ipotizzato per 101 dipendenti, e anzi è stato previsto un piano di investimenti di 20 milioni di euro per il biennio 2019/2020. L'accordo è stato siglato tra la multinazionale olandese che produce gelati nella zona Asi di Pascarola e i sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Ugl e Rsu della fabbrica, con la presenza al tavolo delle trattative anche dell'Unione Industriali di Napoli. L'intesa prevede una serie di importanti provvedimenti. Tra questi l'installazione di una nuova linea (denominata linea 25) che produrrà Caffè Zero, coppetta Kimbo e altri prodotti; per i lavoratori l'aumento del ticket mensa da 3 a 7 euro per ogni pasto non usufruito (turno notturno, quando la mensa è chiusa), un bonus di 465 su piattaforma welfare e l'assunzione a tempo indeterminato di un familiare presente nello stato di famiglia di un lavoratore deceduto in costanza di rapporto di lavoro (anche se deceduto nel 2° semestre dal 2016 ad oggi). Stabilito anche un bonus che varia da 31mila a 50mila euro, e la non licenziabilità e trasferibilità per i 23 lavoratori del reparto celle, il ramo d'azienda ceduto al Gruppo Catone, mentre dall'inizio di gennaio 5 lavoratori con contratto part time (8 mesi su 12) saranno assunti con contratto full time e a tempo indeterminato.

GLI ESUBERI
L'accordo prevede 50 esuberi su base volontaria e con bonus di uscita e 130 passaggi da full time (12 mesi all'anno) a part time (8 mesi all'anno), sempre su base volontaria e con un cospicuo bonus. Ma non è tutto: il riassetto organizzativo porterà molte linee di produzione a lavorare su 21 turni a ciclo continuo, con un incremento economico per i lavoratori di circa 500 euro mensili mentre è prevista la riduzione del monte ore lavorativo settimanale, che passerà da 40 a 37 ore e mezza. Ciò sarà anche la garanzia per 30 stagionali di poter lavorare con assunzione alle dirette dipendenze dell'Unilever e non più attraverso agenzie interinali, così da poter acquisire il diritto di precedenza per assunzioni parziali o totali per gli anni successivi. Tutto con ricadute assai positive che potrebbero consentire ai dipendenti stagionali di lavorare per circa 5 mesi all'anno. «Questi positivi risultati ottenuti dai sindacati e dalle Rsu di fabbrica rappresentano davvero un motivo di grande soddisfazione per i lavoratori - commenta Mimmo Falco, segretario del direttivo Uila-Uil - il sito di Caivano torna ad essere pienamente competitivo».

 

LA SFIDA
Lo stabilimento di Caivano, che conta circa 1200 dipendenti compresi i lavoratori stagionali, è uno dei più grandi d'Europa in mano all'Unilever. Le trattative erano iniziate ad ottobre. I rappresentanti provinciali e regionali delle organizzazioni sindacali del settore Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Ugl, attraverso i rispettivi responsabili, Francesco Fattoruso, Carmine Franzese, Maurizio Vitiello e Maurizio Figlioli, avevano rigettato il piano aziendale, che annunciava 106 licenziamenti e il passaggio di 101 lavoratori dal contratto full time al part time, la dismissione di almeno due linee di produzione e la terziarizzazione del reparto celle attraverso cessione di ramo d'azienda. In una nota unitaria i sindacati avevano annunciato stato di agitazione e sciopero di mezz'ora per ognuno dei tre turni, sottolineando di «non essere mai disponibili ad accettare la ricetta piovuta dall'alto», ma di «auspicare un serio tavolo di confronto che rimettesse davvero al centro del progetto Unilever il sito di Caivano». Dopo polemiche e rinvii, la svolta è maturata con l'arrivo dall'Olanda di una rappresentanza del management con in mano un piano di rilancio: una sfida subito raccolta dai sindacati. Negli anni scorsi l'Unilever presentò anche l'innovativo progetto «Green Express», che si proponeva entro il 2020 di centrare alcuni obiettivi per migliorare la salute e il benessere: ridurre l'impatto ambientale e ottenere il 100 per cento delle materie sostenibili. Un progetto attuato in collaborazione con Trenitalia: per la prima volta il treno trasportava il gelato, uno dei simboli dell'italian style.
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