Torre Annunziata verso lo scioglimento per camorra, pronto il decreto del Viminale

Torre Annunziata verso lo scioglimento per camorra, pronto il decreto del Viminale
di Raffaele Perrotta
Martedì 3 Maggio 2022, 11:00 - Ultimo agg. 15:19
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Un conto alla rovescia che va avanti da settimane, una decisione invocata da una trentina di parlamentari campani dopo le due inchieste che hanno sconvolto la vita pubblica cittadina, una per tangenti nel dicembre 2020 che ha visto coinvolto l'ex dirigente dell'ufficio tecnico, l'altra, appena pochi mesi fa, per associazione di stampo mafioso. Torre Annunziata potrebbe essere il prossimo comune della provincia ad essere sciolto per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso, il secondo in pochi mesi dopo Castellammare di Stabia. Il verdetto del Consiglio dei ministri era ipotizzato per ieri, l'impegnativo e ricco ordine del giorno che ha tenuto occupato il governo ha evidentemente impedito che si arrivasse all'esame dell'argomento. Se ne parlerà, probabilmente, nella seduta di domani o al massimo in quella di venerdì, trapela dagli uffici del Viminale. E sarà un decreto, quello a firma della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, che terrà conto della relazione del prefetto di Napoli Claudio Palomba e dell'indagine condotta dalla commissione d'accesso di cui hanno fatto parte il vice prefetto di Napoli Dario Annunziata, il capitano del nucleo investigativo dei carabinieri Roberto Lunardo ed il vicequestore del commissariato di polizia di Torre Annunziata Manuel Bruno

Dal punto di vista pratico, per i cittadini non cambierà molto, visto che il Comune è già ufficialmente sciolto da febbraio, quando il sindaco Vincenzo Ascione era decaduto per le dimissioni in massa dei consiglieri comunali in conseguenza dell'inchiesta giudiziaria che lo aveva coinvolto direttamente, insieme all'ex presidente del Consiglio Giuseppe Raiola e ad alcuni professionisti cittadini. Inchiesta della Dda di Napoli che il 10 febbraio scorso ha notificato 12 avvisi di garanzia per reati che vanno dal traffico di influenze, alla corruzione fino al concorso esterno in associazione mafiosa: una rete tra politica, colletti bianchi e uomini imparentati con camorristi, come Salvatore Onda, cugino del boss omonimo Umberto, già reggente del clan Gionta. Dopo le dimissioni di Ascione, a Torre Annunziata si sono insediati i commissari prefettizi, in attesa delle nuove elezioni che in teoria si sarebbero potute tenere già nel prossimo giugno. Ma se, come tutto lascia intendere, arriverà lo scioglimento bis, stavolta per infiltrazioni, i tempi si allungheranno inevitabilmente. Per Torre Annunziata sarebbe la seconda volta dopo il giugno 1993, quando la scure del Viminale si abbattè in conseguenza della tangentopoli oplontina che vide coinvolti decine di politici ed amministratori. Ma anche nei tempi più recenti il territorio torrese è stato sotto la lente di ingrandimento degli investigatori mandati dal prefetto. Il 3 aprile 2013, a pochi mesi dall'inizio del secondo mandato dell'allora sindaco Giosuè Starita, la commissione è tornata ad insediarsi in Municipio, ma i lavori si sono conclusi con un'archiviazione e l'obbligo di rispettare alcune prescrizioni. Gli accadimenti giudiziari che hanno travolto la città negli ultimi due anni hanno spostato le lancette dell'orologio ai momenti più bui del territorio, quelli dove la commistione tra politica e camorra era alla luce del sole. Quel periodo in cui tra le vittime innocenti di quel sodalizio spietato ci fu anche il giornalista del Mattino Giancarlo Siani

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Il 2020 ha segnato lo spartiacque con gli ultimi 30 anni, caratterizzati da amministrazioni che hanno lasciato poco o nulla al futuro e si sono mantenute a galla barcamenandosi tra alterne maggioranze, cambi di casacche e nomine costanti di assessori per accontentare di volta in volta i malumori di vari gruppi consiliari. Il 28 dicembre di due anni fa è stato arrestato l'ingegnere ed ex capo dell'Ufficio tecnico comunale Nunzio Ariano, colto mentre intascava una tangente sui lavori di adeguamento Covid delle scuole. Indagine che ha visto coinvolto, arrestato e poi scarcerato, l'ex vicesindaco Luigi Ammendola.

A febbraio, con l'inchiesta per camorra, il punto di non ritorno. 

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