Truffe agli anziani, scoperta la base a Napoli: 5 arresti, sequestrati 11mila euro

Almeno 25 episodi documentati tra Napoli, Caserta, Salerno e Latina. Ricercato un uomo

Un frame dal video
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 07:51 - Ultimo agg. 15:51
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La truffa del finto nipote aveva una base operativa nel centro di Napoli, dove arrivavano anche gli incassi e fungeva da centrale telefonica. I carabinieri della compagnia di Napoli Centro hanno eseguito una misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della settima sezione (Sicurezza urbana) della Procura partenopea nei confronti di 5 persone.

Associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di anziani è il reato contestato ai cinque indagati, nel corso di indagini condotte dal maggio del 2020 fino all'estate del 2021 grazie anche all'installazione di alcune telecamere.

I cinque, secondo l'accusa, erano «specializzati» nella truffa agli anziani con la tecnica del «finto nipote». I carabinieri, coordinati dalla Procura di Napoli, hanno potuto documentare la realizzazione di 25 episodi di truffa (5 tentati e 20 consumati) tra le province di Napoli, Caserta, Salerno e Latina da parte degli indagati che avrebbero ricoperto specifici ruoli e compiti all'interno dell'associazione.

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Durante le indagini preliminari è stata individuata una base logistica adibita anche a «centrale telefonica» nel centro storico di Napoli da dove gli indagati contattavano le anziane vittime fornendo poi tutte le indicazioni ai finti corrieri per la consumazione del reato. Nel corso dell'attività d'indagine sono state arrestate altre 5 persone (non figuranti tra i destinatari della misura cautelare in esame) colte in flagranza di reato e sequestrati 11mila euro in contanti e preziosi vari provento delle truffe e restituiti alle anziane vittime.

Nel codice dei truffatori, con la parola «mamma» veniva indicato, durante le conversazioni telefoniche intercettate dai militari, il «trasfertista», cioé colui deputato consegnare il pacco e a ritirare il denaro dalla vittima. Il trasfertista rimaneva sempre in stretto contatto con la «centrale operativa» di via Duomo, a Napoli. Con la parola «panino», invece, veniva indicato il bottino della truffa. La parola «maglione» veniva utilizzata dai truffatori per identificare l'anziana vittima. Infine per compiere le truffe la banda aveva a disposizione una vera e propria flotta di veicoli composta da scooter e automobili intestati fittiziamente a persone estranee alla banda e all'oscuro delle sue trame. 

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