Turismo a Napoli, le mani dei clan sugli spritz ai Quartieri: «Emergenza riciclaggio»

Il boom di visitatori spinge le cosche ad allargare gli affari su bar e ristoranti

Il Tandem dove c'è stato l'attentato estorsivo
Il Tandem dove c'è stato l'attentato estorsivo
di Luigi Sabino
Martedì 22 Agosto 2023, 23:00 - Ultimo agg. 24 Agosto, 06:57
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È di natura dolosa l’incendio che, pochi giorni fa, ha danneggiato i condizionatori d’aria del ristorante “Tandem”, in via San Giovanni Maggiore Pignatelli. I carabinieri della compagnia Centro, accorsi sul posto subito dopo la segnalazione di alcuni passanti, hanno infatti sequestrato una scala verosimilmente utilizzata da chi ha appiccato le fiamme danneggiando non solo il punto vendita ma anche, fortunatamente lievemente, gli esterni della struttura che ospita l’associazione “Museo Divino” che aveva allestito una mostra artistica permanente. Nessuna pista esclusa, riferiscono i militari dell’Arma che stanno cercando non solo di ricostruire l’accaduto ma anche, e soprattutto, di dare un volto ai responsabili.

Tra le ipotesi al vaglio, ed è questo l’aspetto inquietante, anche quella di un’intimidazione a scopo estorsivo da parte di qualche sodalizio camorristico anche se, al momento, non sono stati raccolti elementi che possano confermarla. Quello che, invece, è certo è che già da diversi mesi, i vertici territoriali dell’Arma hanno predisposto maggiori controlli del territorio finalizzati proprio a contrastare i tentativi della criminalità organizzata di condizionare la ripresa economica di alcuni quartieri del centro storico che, grazie all’improvviso boom di turisti, stanno vivendo una nuova età dell’oro. 

Un esempio su tutti sono i Quartieri Spagnoli, fino a qualche anno fa zona considerata fortino inespugnabile della camorra e, ora, diventata uno dei centri della movida napoletana. Qui, ogni sera, centinaia di giovani e meno giovani affollano i sempre più numerosi baretti nati nei vecchi bassi mentre, nelle ore del giorno, un vero e proprio fiume di turisti, tra cui tantissimi stranieri, percorre i caratteristici vicoli che conducono all’ormai famosissimo murales di Maradona. Una folla festosa che, tra l’acquisto di un cocktail o di un gadget, ha cambiato l’economia dell’area. Un fenomeno che non è sfuggito, però, agli attenti occhi del “sistema”, alla costante ricerca di come incassare soldi facili.

Inizialmente, riferiscono le forze dell’ordine, i clan hanno puntato sulle estorsioni. Gli esattori hanno battuto la zona a tappeto imponendo il pizzo soprattutto a quelle attività che, grazie ai turisti, avevano incrementato i loro affari. Diversi i metodi utilizzati, dalla semplice imposizione di un “regalo per i carcerati” all’acquisto forzoso di paccottiglia da rivendere ai clienti a prezzi maggiorati. Tuttavia, nel giro di poco tempo, i clan hanno capito che con il racket si stavano accontentando delle briciole e, per questo, hanno cambiato strategia. Per quale motivo imporre il pizzo ad un bar o a un ristorante quando potevano, grazie ai soldi incamerati con lo spaccio, ad esempio, trasformarsi in impresa? Così, nel giro di pochi mesi, tanti piccoli locali, tutti riconducibili a soggetti noti, sono comparsi come funghi. Un modello semplice e collaudato. Un bancone, qualche tavolino lungo la strada e l’offerta di cocktails a pochi euro. 

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Così i ras di Largo Baracche e della Pignasecca hanno preso il controllo della movida notturna. Lo stesso vale per la ristorazione, dove accanto ai locali tradizionali, sono comparsi nuove attività, anche queste in odore di camorra. L’attenzione del “sistema” al turismo, però, non si limita solo al cibo e alle bevande. Chi raggiunge la nostra città per un soggiorno, più o meno lungo, deve anche dormire come dimostrato dai sempre più frequenti “tutto esaurito” registrati dalle strutture ricettive. Per questo, l’ultima idea dei clan, è quella di lanciarsi nel campo dei bed and breakfast.

Piccole abitazioni, trasformate in alloggi provvisori al costo di poche decine di euro a notte e, ovviamente, del tutto illegali, sono l’ultima trovata che permette alla camorra di incamerare altri guadagni. A puntare sull’esplosione del turismo non sono soltanto le cosche del centro storico ma tutti i sodalizi che operano nei quartieri diventati mete di visitatori. Da Chiaia a Posillipo, dalla Torretta a Bagnoli fino a Secondigliano (per effetto dell’incremento di voli a Capodichino). I nomi, riferiscono le forze dell’ordine, sono sempre riconducibili ai due schieramenti malavitosi che, di fatto, si contendono il controllo della città ossia i Mazzarella, da un lato, e l’Alleanza di Secondigliano dall’altro.
 

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